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Tanzi (Pdl): un errore sistematico andare alla ricerca dell'anti Honsell

Il dirigente cittadino scrive una lettera aperta, dove chiarisce quelle che secondo lui sono state le ragioni della continua sconfitta del suo partito in città e quali dovrebbero essere le prospettive per il rilancio

Il testo della lettera aperta di Tanzi.

È vero! Se a Udine il centrodestra perde dal 1995, è evidente che degli errori sono stati commessi. Se questo è successo in tutti questi anni, in una città politicamente moderata, una ragione alla base ci sarà. A mio avviso, uno dei motivi principi è: In tutti questi anni si è andati alla ricerca spasmodica dell’anti, un errore sistematico che ha condizionato partiti, liste civiche, campagne elettorali e candidati, e alla fine il risultato era pressoché scontato, la sconfitta. Oggi, come negli anni passati, c’è la frenesia di trovare il nome del candidato "anti Honsell" una premessa politica-schematica che rischia di produrre effetto negativo. Direi di più. Come abbiamo visto negli anni passati, ha creato solo danni. Motivo semplicissimo. Non esisteva nessun progetto di centrodestra. Archiviata la campagna elettorale e con essa la sconfitta, venuta meno la leadership è saltato anche quel poco di filo logico-conduttore che rimaneva. Per questo non bisogna cadere nello stesso errore. Per scardinare l’attuale sistema, occorre proporre ai cittadini un progetto di governo alternativo pensato non in contrapposizione alla persona che attualmente governa, ma nella capacità di saper esprimere, spiegare e imprimere un nuovo corso, stringere un patto con la maggioranza moderata degli udinesi. Un impegno e un obiettivo per dar vita a una discontinuità politica-amministrativa, che sia nello stesso modo alternativa nel programma, nelle idee e non nelle persone. Il mio auspicio è che questi presupposti siano presi a modello per un metodo differente di governo. Da parte del Pdl si sono fatti nomi autorevoli, nessuno escluso. Sta di fatto che siamo tutti consapevoli che non si può perdere altro tempo, per questo in generale sarebbe meglio che i diktat non esistessero e si lavorasse tutti per lo stesso traguardo. Serve unità, d’intenti e di volontà, diversamente non si andrà da nessuna parte. Il mio pensiero sulle liste civiche, è chiaro. Il Pdl non ha mai detto no a priori, ben vengano. Basta ricordare il 2008. Non trovo perché debba essere diverso nel 2013. La lista civica di riferimento del candidato sindaco, corretta è divenuta ormai una consuetudine. Importante è che questa o altre liste non siano un maquillage proponendo nomi e facce che fanno parte e riferimento ai partiti tradizionali, sarebbe un grave errore e un’opportunità persa. Le liste civiche hanno un senso se composte da cittadini e da personalità che vogliono impegnarsi e contribuire apportando le loro idee e professionalità. Al futuro candidato sindaco del centrodestra spetta anche questo compito, realizzare un disegno che sia più comune possibile, cercando di catalizzare attorno a se una visione federata di partiti e di liste civiche, già dal primo turno, per giungere all’obiettivo. Solo così si potrà invertire la tendenza che da troppi anni esiste a Udine.

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