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«Dopo il no ai referendum, Serracchiani a casa»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Quando la paura fa 25. Questa era infatti la soglia dei voti che la maggioranza di governo in Regione cercava per poter offendere la dignità del Popolo friulano, bocciando la richiesta Referendaria sulla Legge Regionale di riordino della Sanità e sulla nascita delle UTI, tanto voluta dalla Presidente e dall'Assessore Panontin. Con la bocciatura dei Referendum da parte del Consiglio Regionale mediante valutazioni che appaiono più politiche che tecniche, il PD regionale insieme a qualcuno del NCD che ha garantito i voti mancanti, ha dimostrato tutta l'arroganza di chi, seppur eletto con il voto dei cittadini, governa da dittatore contro la volontà di questi, anzi ignorando perfino la loro voce. E' da qui che il Movimento Autonomista Patrie Furlane parte per contrastare l'azione devastatrice di questo Governo regionale, dando vita al "quarto polo" politico quale competitor al centro-sinistra, centro-destra e Movimento 5 Stelle. Ormai presente in modo significativo su tutto il territorio regionale e con la ferma volontà di partecipare alle prossime elezioni regionali per raggiungere un risultato molto importante, convinti che solo così sarà possibile cambiare radicalmente l'attuale a rappresentanza politica ultra-centralista. con una formazione molto più favorevole al Friuli e in generale all'entroterra regionale. Tra i primi punti di programma troviamo proprio la modifica della legge che istituisce le UTI per renderla più coerente con il territorio storico delle attuali Provincie e la contro-riforma del piano sanitario Regionale che ottimizzi le voci di costo ma senza penalizzare, come invece fà l'attuale, le diverse aree del Friuli, togliendo ai cittadini servizi essenziali come quello sanitario e ospedalierio in nome di un risparmio che, conti alla mano, sembra proprio non esserci. E sicuro sarà anche il percorso per la modifica dell'attuale assetto della Regione Friuli-Venezia Giulia in due Provincie Autonome amministrativamente distinte, il Friuli e Trieste, di cui chiederemo democraticamente conferma, con il Referendum popolare, perché Patrie Furlane, a differenza della casta attuale, non teme in alcun modo la volontà del popolo. Ai primi punti del programma anche un'attività importante e innovativa per contribuire, insieme alle forze di Polizia, ad aumentare il livello di sicurezza per i cittadini e le imprese friulane, operando un controllo del territorio tale che faccia dissuadere da comportamenti incivili e criminali i molti "personaggi" dediti a questo tipo di attività, riportando in Friuli il rispetto della legalità e la cultura ella civiltà, aspetti di cui l'attuale Giunta Regionale sembra non conoscerne l'esistenza. Nei prossimi mesi saremo presenti sul territorio e sui media per informare le persone e presentare in veste ufficiale la nostra attività politica e di governo.

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