rotate-mobile
elezioni regionali 2023

La fuga dei sindaci friulani verso il Consiglio regionale

I primi cittadini dei comuni con più di 3 mila abitanti dovevano dimettersi entro ieri per poter concorrere alle regionali di aprile e indire nuove elezioni comunali entro il 2023

Sono due i sindaci dell'ex territorio della provincia di Udine che si sono dimessi per correre alle prossime regionali del 2 e 3 aprile. Si tratta di Moreno Lirutti, primo cittadino di Tavagnacco, candidato nella lista Fedriga, e Gianluca Casali, sindaco di Martignacco, che correrà per Patto per l'Autonomia. A cui si aggiunge Markus Maurmair, sindaco di Valvasone Arzene nel Pordenonese. Secondo le leggi elettorali Regionali Comunali, la prima scadenza era proprio ieri. Chi ha lasciato la carica entro il 9 gennaio porterà il proprio comune a nuove elezioni quest'anno, in concomitanza con la consultazione regionale.

Gli altri casi

La prossima scadenza è il 29 gennaio. Entro questa data sarà possibile dimettersi ma il comune andrà ad elezioni nel 2024. Nel frattempo il comune interessato verrà goverato dagli attuali vice. Sembra che stiano valutando questa opportunità i sindaci Mario Anzil di Rivignano Teor, Emiliano Canciani di Reana del Rojale, Mario Della Toffola di Polcenigo e Michele Leon di San Giorgio della Richinvelda. Almeno per quanto riguarda il centrodestra. A sinistra vengono fatti i nomi di Marco del Negro, sindaco di Basiliano e Francesca Papais di Zoppola.

Ma c'è un'altra variabile perché i sindaci dei comuni con meno di 3mila abitanti non sono obbligati a dimettersi prima delle elezioni. Solo nell'eventualità in cui si guadagnino l'accesso a palazzo Oberdan saranno obbligati a lasciare la carica di sindaco. E questo potrebbe far sì che il numero dei primi cittadini che lasceranno in favore del Consiglio regionale potrebbe essere più alto.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La fuga dei sindaci friulani verso il Consiglio regionale

UdineToday è in caricamento