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Venerdì, 29 Marzo 2024
dichiarazioni scomode

Se il sindaco è stanco è colpa "dell'opposizione feroce"

Ieri le scomode dichiarazioni del sindaco di Udine Pietro Fontanini, oggi la difesa del forzista Giovanni Govetto che si scaglia contro l'opposizione in consiglio comunale e contro le parole di Venanzi

Il sindaco ammette in un'intervista di non sapere se ha voglia di ricandidarsi ("Io poco motivato, la città ingrata"), il consigliere dem di minoranza Alessandro Venanzi affonda il coltello nella piaga, dichiarando che "Fontanini è capitato a Udine per caso, per ripiego, per completare una carriera politica pensando che fare il sindaco fosse un’esperienza defaticante". In mezzo elettori, elettrici e una cittadinanza intera che rimane basita a guardare, aspettandosi una spiegazione. Se Fontanini non si ricandidasse alle comunali del 2023 sarebbe già una notizia, oltre che un brutto segno per gli e le udinesi. 

Stranamente nessuno dei fedelissimi, a patto che ce ne siano, del sindaco, si è in queste ore sbilanciato ufficialmente. Così come non sono arrivate parole di smentita o di spiegazione da parte del primo cittadino o, come usanza, dal suo personale entourage. A margine delle sue quantomeno scomode dichiarazioni, infatti, arriva solo il pensiero istituzionale del consigliere forzista Giovanni Govetto, che più che concentrarsi su quanto detto da Fontanini, si sofferma sulle parole del suo collega del Pd. «Ritengo che la reazione a caldo del consigliere Venanzi - aspirante candidato sindaco non accettato da una parte significativa dei suoi colleghi - possa aiutarci a comprendere esattamente il senso delle parole del sindaco. Immediatamente il capogruppo dem ha dichiarato "Fontanini è capitato a Udine per caso...."; questa sgradevole reazione fotografa bene la natura dell'opposizione a cui abbiamo assistito in questi quattro anni e mezzo: un'opposizione feroce, spesso basta su attacchi personali, irrispettosa, che raramente ha cercato di andare nel merito delle iniziative proposte da questa amministrazione».

Giovanni Govetto

Govetto attacca dunque il consigliere di minoranza, usando le sue stesse carte. «Venanzi aspira diventare candidato sindaco ma nemmeno le forze politiche a lui vicine sono convinte del suo valore e sono reticenti a candidarlo eppure lui giudica Fontanini (una carriera politica da record) guardandolo dall'alto in basso mettendo al centro il fattore anagrafico».

La difesa

«Io ritengo che le iniziative, gli interventi, le opere, i progetti, avviati in questi quattro anni dicano di una giunta e di un sindaco tutt'altro che stanchi. Io dico che ci sono moltissimi cittadini udinesi soddisfatti di quanto vedono e di quanto è stato realizzato. Bisogna dare merito a Fontanini che è stato capace di gestire i bilanci del Comune in modo oculato, di aver fatto investimenti importanti, di aver attraversato una pandemia assumendo iniziative vere e concrete a favore dei cittadini, di aver fatto letteralmente rinascere alcuni quartieri della città. Il Comune di Udine è una macchina formata da circa mille dipendenti e Fontanini è un abile amministratore e un profondo conoscitore dei meccanismi che governano queste realtà», chiosa con convinzione Govetto, che continua. «La preoccupazione principale del centrodestra sarà quella di poter portare avanti il percorso iniziato, continuando l'azione di rilancio della Città di Udine. Fontanini ha alle spalle una storia - di vittorie - che lo mette nella posizione di poter scegliere il suo futuro, al contrario di tutti gli altri. Ciò detto confido ci sarà modo per confrontarsi con lui, capendo assieme come raggiungere l'obiettivo di poter fornire a Udine altri anni di crescita, in continuità con quanto fatto finora. Una cosa è certa: il centrodestra correrà unito, consapevole di aver rilanciato una città ferma da molti anni, certo di poter comunque contare, in ogni caso, sull'esperienza di amministratori competenti e preparati come il sindaco Fontanini». Una chiusura che lascia aperto il dubbio sulle parole del sindaco, che ha fatto trapelare tutta la sua incertezza sulla sua ricandidatura.

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