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Politica

La crisi del settore zootecnico vista da Acuile dal Friûl

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

L'intero settore della zootecnia Friulana, e in particolare l'allevamento dei bovini da latte, è ridotto ai minimi termini a causa delle mancate direttive dei vari assessorati e ispettorati all'agricoltura, che si sono susseguiti negli anni e che avrebbero dovuto, in una logica lungimirante, dare le giuste linee guida per mantenere vivo ed economicamente redditizio l'intero comparto. Negli ultimi decenni la politica si è limitata, da un lato, ad imporre certificazioni sulle produzioni agricole e,dall'altro, a dare contributi a pioggia per mantenere macchinose strutture semi-pubbliche, con l'intento di tentare di rianimare prodotti ormai poco interessanti per il mercato moderno e quindi destinati a sparire (vedi i continui contributi elargiti al Montasio, che visti i miseri successi commerciali ottenuti, è addirittura passato in mani venete).

Fino ad ora, nessun politico che si sia occupato di agricoltura, ha ipotizzato che le esigenze dei consumatori, e di conseguenza del mercato, sarebbero potute cambiare, quindi non ha mai ritenuto necessario dare delle indicazioni decenti affinché il settore potesse attuare la necessaria evoluzione per continuare ad essere competitivo sul mercato, anche puntando su nuovi prodotti, per cercare di sopperire alle mutate esigenze della società moderna. Il tracollo devastante della nostra zootecnia e' da imputare all'amministrazione regionale, presente e passata, totalmente incapace di avere una visione di mercato e assolutamente disinteressata ad imporre, o quantomeno a proporre, validi indirizzi per il settore. “Acuile dal Friûl”, movimento politico autonomista fatto da friulani che lavorano e lavoreranno solo per i friulani, crede che il settore zootecnico sia estremamente importante per l'economia regionale, quindi si prodigherà per il suo rilancio, non in maniera ottusa, come fatto fino a oggi, ma promuovendo lo sviluppo di nuovi prodotti, sfruttando nuove e proficue tecnologie produttive, per riportare la necessaria competitività in tutto il comparto. 

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