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«Oltre due miliardi di euro di fondi statali alla Regione nel triennio»

Nella tradizionale conferenza stampa di fine anno della Giunta regionale la presidente Serracchiani ha voluto rispondere con i numeri alle polemiche

«Lavorando accanitamente tutti i giorni, con la nostra presenza costante nei luoghi dove le decisioni devono essere prese e quindi sì, anche a Roma, abbiamo portato in Friuli Venezia Giulia nel triennio 2013-2016 oltre due miliardi di euro di fondi statali e oltre 650 milioni di finanziamenti comunitari». Ha puntato sui tanti fondi ottenuti durante il suo mandato la presidente della Regione Debora Serracchiani in occasione della conferenza stampa di fine anno in cui, assieme agli assessori della Giunta. «Tutto quello che abbiamo ottenuto è merito del lavoro di squadra» - ha aggiunto, presentando i principali risultati del percorso amministrativo e tracciando le linee di lavoro per il 2017.

NUERI CONTRO LE POLEMICHE. «Credo che a molte polemiche, accese fin dal nostro primo insediamento, si risponda solo con i fatti e con i numeri: a chi dice che questa Giunta, e io in particolare, siamo sempre a Roma, rispondiamo segnalando ai cittadini del Friuli Venezia Giulia quanti fondi abbiamo portato in dote dal 2013 al 2016. Di questi, 625 milioni riguardano il cosiddetto Patto Serracchiani-Padoan, la cui rinegoziazione è un altro degli obiettivi importanti del prossimo anno», ha affermato Serracchiani, rendendo noto che «sono già in atto importanti colloqui con il Governo Gentiloni in tal senso». Altrettanto importante, per la presidente, tutto il lavoro «svolto a Roma, e non solo, per chiudere tutta la programmazione europea 2014-2020: abbiamo corso ma oggi possiamo dire che siamo tra le pochissime Regioni in Italia pronte per partire».

SGUARDO CONGIUNTO. Serracchiani ha spiegato come la Giunta «abbia lavorato non solo per singolo settore, ma con uno sguardo d'insieme sulla vocazione del nostro territorio: ecco perchè abbiamo spinto su alcune riforme più che su altre ed ecco perchè abbiamo scelto di dare un indirizzo molto preciso alle politiche industriali, a quelle energetiche, a quelle sulle grandi opere - dalla terza corsia, per cui la presidente e commissaria straordinaria per l'emergenza della A4 ha reso noto che il 28 dicembre avverrà la firma del contratto per il quarto lotto - al porto di Trieste, fino alla piattaforma logistica».

TERZA CORSIA. Per quanto riguarda le sue deleghe, Serracchiani ha ricordato anche, oltre all'investimento sulla terza corsia, l'accordo con Rfi sui servizi ferroviari per un valore pari a 2,6 miliardi di euro e i sei milioni dedicati alle infrastrutture per la montagna. Tra le altre attività commissariali, da citare il via al bando Invitalia per le bonifiche della Ferriera di Trieste e i 12 interventi di mitigazione del rischio idrogeologico.

BUONI PROPOSITI. Tra i propositi per l'anno che verrà Serracchiani ha citato la completa attuazione di alcune importanti riforme, quella della sanità e delle Unioni territoriali intercomunali con il definitivo superamento delle Province e, dall'altra parte, i molti altri obiettivi «su cui abbiamo lavorato in questi anni e che iniziano a darci soddisfazioni»: i bandi contributivi, sia per quanto riguarda le politiche industriali nazionali, sia per quanto riguarda i fondi comunitari; l'attuazione del Rilancimpresa, l'export e l'investimento nella capacità di creare posti di lavoro con una formazione mirata alle esigenze del mercato. «Abbiamo affrontato a viso aperto tutte le questioni; non sempre le soluzioni sono state azzeccate, ma soltanto facendo le cose si capisce come ottenere i risultati», ha rimarcato la presidente.

I RAMMARICHI. Tra i rammarichi che lascia quest'anno alle spalle Serracchiani ha indicato quello per cui «non sempre siamo riusciti a rappresentare tutto il lavoro che è stato fatto e abbiamo scontato la difficoltà a far comprendere quali ostacoli abbia davanti chi in questo periodo storico ha una responsabilità di governo. I nostri cittadini sono molto compressi da una crisi di cui non riescono a vedere la fine e credo che - ha analizzato - dopo tanti anni abbiano legittimamente una pretesa di miglioramento delle loro condizioni di vita che purtroppo non sempre può essere determinato dalle scelte di un'amministrazione regionale: noi continueremo ad impegnarci anche negli anni a venire - ha concluso Serracchiani - per affrontare con maggiore forza il futuro».

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