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Mercoledì, 27 Settembre 2023
Dalla giunta

Il Comune di Udine rientra nella rete Ready, Facchini: "Un messaggio importante in termini di coesione sociale"

Dopo che la giunta Fontanini aveva decretato l'uscita dall'associazione nel 2018, la giunta De Toni torna ad aderire alla Rete nazionale delle Pubbliche amministrazioni antidiscriminazioni

Udine torna a far parte dell’associazione nazionale che mira a diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender realizzate dalle pubbliche amministrazioni a livello locale. Il Comune di Udine aveva aderito al progetto nel 2013 ma cinque anni dopo, la giunta Fontanini ne aveva decretato l'uscita.

Le motivazioni

Con questa adesione, l'Amministrazione comunale si impegna a sottoscrivere la “Carta di intenti” della Rete, oltre a creare un confronto attivo con le associazioni Lgbtq+ al fine di proporre e sviluppare azioni positive sul territorio per eliminare le disuguaglianze e le discriminazioni.

L'associazione, infatti, ha la finalità di individuare, mettere a confronto e diffondere politiche di inclusione sociale, contribuire alla diffusione di buone prassi mettendo in rete le Pubbliche Amministrazioni e supportare le stesse nella realizzazione di attività rivolte al riconoscimento dei diritti delle persone Lgbtq+.

Arianna Facchini, assessora alle Pari Opportunità, commenta: “Oltre a lanciare un messaggio importante in termini di coesione sociale, questa adesione ci consente di avere accesso alle buone prassi delle altre Amministrazioni di tutta Italia e di ricevere il supporto dei partner della Rete, per la realizzazione di progetti concreti volti alla creazione di un clima di rispetto privo di pregiudizi”.

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