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Comune e Arengo per una “piazza Mercatovecchio” foro di una “nuova Aquileia”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

È la prima volta che Comune e Arengo ossia istituzione rappresentativa e spontanea assemblea popolare compaiono appaiati nell'organizzazione di un pubblico evento di particolare pregnanza culturale. Di tale livello si è rivelato l'incontro civico dal titolo "Mercatovecchio. DNA del foro di una nuova Aquileia: intento originario del luogo" svoltosi sabato 11 marzo 2017 nella prestigiosa Sala Ajace di Udine, al chiaro scopo di favorire una costruttiva condivisione della conoscenza dell'arte con cui la "metropoli" del Friuli Storico è stata concepita nonché dei valori di bellezza e cultura che potenzialmente costituiscono patrimonio identitario comune della locale società urbana e importante base da cui far procedere ogni progetto davvero volto a valorizzare la località, con segnato riguardo al suo primigenio nucleo, oggetto ora di rilevanti interventi di riassetto. Dopo il significativo intervento di apertura del sindaco prof. Furio Honsell, il saluto del procuratore arengario dott.ssa Maria Luisa Ranzato in rappresentanza dell'assemblea civica e del suo cameraro-presidente prof.ssa Renata Capria D'Aronco e l'allocuzione del prof. Alberto Travain, cancelliere e primo promotore dell'Arengo, è seguita approfondita relazione a cura del procuratore civico arch. Amerigo Cherici intitolata "Mercatovecchio e centro storico: identità e progetto di arte urbana", studio interpretativo di una peculiare esortazione disposta dalla risorta assemblea popolare della città nella tornata ordinaria dello scorso 29 settembre in ordine al "rispetto istituzionale dell'identità dei luoghi". Nell'interpretazione del luogo "Mercatovecchio" adottata dalle magistrature arengarie, ecco, dunque, ribadito, con il supporto di una gloriosa tradizione storica, un concetto di foro, di piazza cittadina, declinato sul rinnovo effettivo di una funzione internazionale di raccordo mitteleuropeo della piccola capitale friulana idealmente ereditata da Aquileia. È seguito, quindi, valido dibattito con interventi qualificati degli architetti Adalberto Burelli e Francesco Di Sopra nonché del critico romano Alfredo Maria Barbagallo. In sala un valido uditorio formato dalle migliori espressioni della società civile del territorio. Graditissimi indirizzi di saluto sono giunti da varie parti, realtà e istituzioni della Regione: dal Sindaco di Grado all'associazione "Parco del Natisone" e al Consorzio Culturale del Monfalconese / Ecomuseo Territori. E il tutto si è svolto nell'occasione del 769° anniversario toponomastico del "Forum Vetus" o "Marcjât Vieri", coincidente con l'allargamento della primigenia città-mercato udinese, disposto dal patriarca-principe di Aquileia Bertoldo di Andechs l'11 marzo 1248, civica ricorrenza celebrata per la prima volta spontaneamente nel 1998 a cura del movimento "Academie dal Friûl" ora "Fogolâr Civic". Rimarcata, infatti, l'opportunità di risalire all'intenzione originaria, procedente tra storia o leggenda ed orientante il primo divenire del centro urbano, traiettoria "naturale", intrinseca, della vicenda storica udinese anche commista per l'appunto al sogno di una "Nuova Aquileia" attribuito già al patriarca tedesco fondatore della città.

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