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Bando multimilionario per la Cavarzerani: indignazione unanime

Da destra a sinistra passando per il centro. Tutta la politica regionale contro il nuovo bando destinato a fornire servizi a ben 550 migranti e a far diventare Udine la città con il più grande hub del Fvg. All'interno tutti i commenti negativi sulla vicenda. Fedriga: "Pronti a manifestazioni eclatanti"

Il commento di Federico Simeoni, consigliere della Provincia di Udine - Patrie Furlane:

Ci risiamo. Su Udine il Prefetto ha calato la mannaia di un bando per l' accoglienza, ormai permanente, di 550 sedicenti richiedenti asilo. Nonostante le recenti e ormai inutili rassicurazioni rilasciate dal ministro Minniti durante la sua comparsata a Trieste, si punterà a farci digerire questo boccone amaro dimostrandoci che Udine, fino ad oggi è riuscita a sopportare numeri ben superiori (fino 1.100 profughi) a cui ormai dovremmo essere assuefatti. Noi crediamo invece che ormai sia chiaro, non solo agli udinesi, che la città è al collasso e non può sopportare oltre un carico che rischia di fare esplodere le tensioni sociali che abbiamo visto ben evidenti pochi giorni fa a Grado. Spostare il problema da Gradisca a Udine, per rimpallarlo di nuovo a Gradisca o chissà dove, non lo risolve. 550 “asilanti” concentrati a Udine, rapportandoli ai 2,5 per ogni mille abitanti con cui il Viminale si era impegnato con l' Anci, dimostra nitidamente che il capoluogo del Friuli si prenderà il carico per tutta la regione e oltre (550 rifugiati x2,5x1000 = 1.350.000 abitanti).

A questo punto, aggiungendo a questi numeri quelli degli altri rifugiati “ufficiali” sparsi per il Friuli e quello degli altri in completa clandestinità, vorremmo capire quello che realmente ci troveremo a gestire in casa nostra. Ma il problema non si pone tanto sui numeri, quanto alla funzione, ripetiamo PERMANENTE, che si intende dare all' accoglienza rifugiati a cui si vuole destinare Udine. Se è vero che negli ultimi mesi il numero dei dublinanti udinesi era in continua riduzione, allora diventa evidente che col suo bando il Prefetto ci farà diventare un punto fisso per l' approdo dei rifugiati di tutta l' Italia. Cosa accadrà quando ci sposteranno i senza tetto da Gorizia a Udine? E nel non improbabile caso che dovesse riprendere vigore la rotta balcanica o i respingimenti dai paesi a nord delle Alpi?

Siamo anche molto preoccupati per quei 22 milioni che attireranno l' attenzione di chi trae reddito dal traffico umano gestendo i principali hub per rifugiati in giro per l' Italia spostando proprio qui i propri interessi e non solo quelli. Riteniamo che Udine ed il Friuli non debbano essere abbandonati al ruolo di Lampedusa del Nord. Troppo facile scaricare tutto qui, con la complicità di una classe politica che finora ha dimostrato tutto il suo lassismo e rassegnazione; temiamo che se non dovesse esserci un ravvedimento da parte di chi detiene i ruoli di responsabilità, quello che è accaduto a Grado sarà destinato a vedersi ancora parecchie volte in giro per la Regione. E' possibile che non si possa pensare di agire diversamente? Possibile che con una disponibilità di 22 milioni di euro non si possano trovare le risorse economiche per aumentare il numero delle commissioni di vigilanza, il loro personale e le loro dotazioni, in modo da sveltire le pratiche di accoglienza e rendere dignitoso un percorso di integrazione per chi ha davvero bisogno ed espellere invece con certezza e velocità chi arriva qui solo per approfittare del nostro welfare come un parassita? Sicuramente la situazione non si risolverà imponendo ai Comuni la presenza di nuovi disgraziati. Quando l'allora Sindaco di Tarvisio ci chiese di unirci alla contrarietà della sua comunità per la riconversione di due caserme a centri di accoglienza, gli rispondemmo che saremmo stati più lieti di accogliere una battaglia per l' abolizione dei prefetti, figure ormai superate dalla democrazia e dal tempo.

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