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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Candidature Pd, Del Torre a Renzi: «Nemmeno una donna capolista»

L'assessore comunale, coordinatrice regionale Donne Democratiche, ha inviato una lettera al segretario nazionale del Pd ed alla segretaria regionale: «Imposti nomi maschili che il territorio non ha mai chiesto»

Continuano i malumori all'interno del mondo Pd dopo la scelta dei nomi selezionati dall'ex Premier Matteo Renzi per Camera e Senato. Candidature calate dall'alto e che non vanno giù alle aree più "dem" e a sinistra del partito, dagli orlandiani a quella di Emiliano. Dopo Shaurli, a Udine è l'assessora al Bilancio e all'Efficacia Organizzativa, Cinzia del Torre, ad intervenire in merito sottolineando le spaccature che si stanno allargando in questi ultimi quattro giorni. Del Torre, coordinatrice regionale Donne Democratiche, ha inviato una lettera al segretario nazionale del Pd ed alla segretaria regionale sottolieando la mancanza di donne capolista nei due listini plurinominali della Regione Friuli Venezia Giulia. 

«Pure le mie colleghe delle altre regioni si lamentano come me - spiega l'assessora . Non è purtroppo un problema regionale». Per quanto riguarda invece le sue possibili dimissioni dalla carica regionale all'interno del partito Del Torre ci tiene a specificare: «Sono almeno due anni che ho detto alla segretaria Grim che non ero disponibile a proseguire e che si dovrebbe eleggere un sostituta. Da allora, però,  non è successo nulla. A dicembre avrebbe dovuto ripartire anche il percorso per l'elezione della coordinatrice nazionale che non c'è da oltre un anno, ma è stato fatto nulla. Le cose purtroppo non vanno avanti - aggiunge -. La questione in realtà non sono le mie dimissioni, ma quando ripartirà il percorso della Conferenza Delle donne e del suo organismo statutario». 

La lettera

Caro Segretario nazionale, Cara Segretaria regionale, 

il PD dovrebbe essere un partito di donne e uomini, che lavorano insieme ed alla pari per valori e obiettivi comuni,  eppure, dalle candidature per le elezioni del 4 marzo prossimo, questo non emerge.

Nei due listini plurinominali della Regione Friuli Venezia Giulia (Camera e Senato)  non c'è nemmeno una donna capolista.

Non è bastato a Debora Serracchiani nemmeno essere Presidente della Regione, già vice-segretaria nazionale, per ottenere tale posizione. 

Considerato poi il corretto meccanismo dell'alternanza di genere, ci troviamo sempre nella condizione che siano uomini ad aprire le liste e donne a chiuderle. 

A tacere del fatto che ci vengono imposti  anche  nomi maschili, in posizioni super-eleggibili, che il territorio non ha mai chiesto, evidenzio poi che non va meglio per i 5 collegi uninominali, della Camera, dove  le donne sono solo  due, una delle quali è sempre Debora Serracchiani. 

Non è questo il modo per valorizzare la parità di genere e le politiche paritarie, che sono tra i valori fondanti di questo nostro Partito, a cui voglio molto bene, fin dalla sua nascita nel 2007.

Potrei dire che si tratta dell'ennesima occasione persa, ma temo che sarebbe una frase non sufficiente per rappresentare il sentimento di sconforto  mio e di tante democratiche e democratici.

Mi congedo dicendo "mandi", il saluto tipico friulano.

Cinzia Del Torre

Coordinatrice Regionale Donne Democratiche Fvg

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