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Niente più province in Friuli Venezia Giulia, la Camera ha detto sì

Approvata la modifica dello statuto della Regione. Fontanini: «Umiliata l'identità del Friuli». Serracchiani: «Un evento di cui possiamo andare fieri tutti»

La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la legge costituzionale che modifica lo Statuto della Regione Friuli Venezia Giulia che, tra le altre cose, abroga le attuali quattro province. A favore del provvedimento hanno votato in 337 (i gruppi della maggioranza). In 61 hanno votato no (Lega, Fi e Fdi) e in 107 si sono astenuti (M5s e Si).

LE CONSEGUENZE. Il nuovo Statuto del Friuli sopprime le province e prevede due livelli di governo territoriale: la Regione e i Comuni. Questi ultimi però potranno "associarsi" dando vita a "città metropolitane", che dunque entrano anche esse nello statuto. Il nuovo Statuto, inoltre, abbassa da 25 a 18 l'età per poter essere eletti consiglieri regionali. Infine lo Statuto diminuisce da 15 mila a 5 mila, il numero di firme necessarie per l'iniziativa legislativa popolare.

FONTANINI. «Il danno è grande. Trieste trova una nuova istituzione, la città metropolitana mentre, dall’altra parte, il Friuli non ha più un ente che lo rappresenta poiché viene massacrato in tante piccole e ancora confuse realtà. Un confronto impari che vedrà il Friuli sempre più affossato e l’area giuliana nettamente favorita - sostiene il presidente della Provincia Pietro Fontanini -. Come se non bastasse, ad aggravare questa frammentazione amministrativa e identitaria il progressivo accentramento di ogni potere in mano alla Regione, a Trieste, organismo che, all’origine, doveva occuparsi di legiferare, programmare e controllare, ora si troverà a gestire anche una notevole mole di istruttorie e iter burocratici. Alla faccia della semplificazione. Non è questa la nostra storia, la storia di una Regione che ha valorizzato i territori, le singole comunità».

SERRACCHIANI. «Il Friuli Venezia Giulia è la prima Regione in Italia ad aver completamente cancellato le Province dal suo ordinamento: è un evento di cui possiamo andare fieri tutti». Lo ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani, per la quale «quest'ultimo passaggio alla Camera «va considerato una conquista di tutta la comunità regionale, perché abbiamo dimostrato di saper fare uso efficace dell'autonomia che lo Statuto speciale ha affidato alla nostra Regione. Nel giro di un anno, attraverso l'azione convergente del Consiglio regionale unanime e del Parlamento, abbiamo portato a termine un percorso non semplice che prevedeva la modifica della Costituzione».

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