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Aumenti Tari, Govetto: "La strategia è penalizzare le famiglie e favorire i single"

Il consigliere comunale di Fratelli d'Italia, ex presidente della Commissione ambiente, interviene sulle nuove aliquote della tassa sui rifiuti

"La giunta De Toni, con le nuove disposizioni sulla Tari, ha voluto mettere subito in chiaro un aspetto: la priorità ai single. Le famiglie, per chi amministra la città, non hanno la precedenza, vengono dopo. Se sono famiglie con figli è ancora peggio per loro". Giovanni Govetto, consigliere comunale di Fratelli d'Italia e presidente della Commissione ambiente nella passata legislatura, non vede di buon occhio le sfaccettature dell'aumento Tari.

La "discriminazione" delle famiglie

"Scorrendo le tabelle – spiega Govetto – emerge che chi abita da solo (chi non ha altre persone a carico) godrà di una riduzione dell’1,57 per cento; una famiglia di quattro componenti (ad esempio due genitori e due figli o una madre separata con due figli e un anziano) avrà un aumento del 4,31 per cento! Una famiglia con un figlio o con due figli un aumento di oltre il 3,7 per cento. Mentre l’aumento generalizzato è dovuto a motivi di natura economica (inflazione, aumento del costo di smaltimento e altro), la decisione su quali debbano essere le fasce più colpite dagli aumenti è una decisione puramente politica. Di strategia politica".

"Sacrifici enormi"

"Con la decisione della giunta De Toni chi ha figli a carico – prosegue Govetto –, chi ha familiari a carico (già schiacciato da innumerevoli aumenti) sarà ulteriormente colpito. Chi è già chiamato a fare enormi sacrifici per il bene dei familiari conviventi è ora chiamato ad un ulteriore aumento dei costi. Attenzione: non voglio dire che la situazione dei single sia facile o agevole. Osservo, tuttavia, che spesso le situazioni di maggiore povertà e affanno si trovano nei nuclei formati da più persone (non necessariamente familiari).
La recente protesta degli studenti universitari ci insegna che spesso, anche per far fronte alle spese, le persone senza grandi disponibilità economiche decidono di convivere. Due genitori che si trovano a dover mantenere due o tre figli sono già chiamate a enormi sacrifici: diventa davvero difficile comprendere il criterio con cui il Comune decide, adesso, di sfavorire queste situazioni".

Perché?

"Le compiaciute dichiarazioni dell’assessore Gea Arcella non lasciano margine di dubbio: non è una svista, non è inesperienza, è una lucida scelta politica – riflette il consigliere –. Si è deciso di favorire una categoria, che otterrà una riduzione, non un minor aumento, sacrificando molte altre categorie che subiranno tutte aumenti superiori al 3 per cento. Questo aspetto trova conferma nelle linee programmatiche del sindaco: non una riga dedicate alla tutela delle famiglie, in un frangente in cui i numeri del crollo delle nascite e dell’“inverno demografico” si fanno sempre più drammatici".
 

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