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Legge Anti-Mafia, Sergo (M5S): «Diventare una regione "Mafia-Free"»

«Puntiamo a bloccare queste infiltrazioni pericolose anche grazie all'istituzione dell'Osservatorio regionale Anti-Mafia»

«Siamo estremamente soddisfatti che, dopo due anni e mezzo di battaglie in Consiglio regionale, oggi in Commissione sia stata approvata all’unanimità la nostra proposta di legge di legge n. 121 intitolata “Norme in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata e di stampo mafioso”. Provvedimento che a fine mese sarà portato in Aula per diventare legge del Friuli Venezia Giulia». Questo il commento del consigliere regionale del M5S Cristian Sergo, primo firmatario della proposta di legge Anti-Mafia.

«Il MoVimento 5 Stelle ha ottenuto questa mattina un successo importante anche perché - aggiunge Sergo -  siamo una delle poche regioni italiane che non si sia ancora dotata di una norma di questo tipo. La magistratura ce l’ha ricordato più volte e a tutti i livelli: il Friuli Venezia Giulia sta accogliendo sempre con maggior frequenza uomini della malavita organizzata che operano nella nostra regione “con l’intento di sottrarsi all’attenzione degli organi investigativi e qui hanno investito, o reinvestito i patrimoni accumulati nel tempo”. Il nostro provvedimento punta proprio a bloccare queste infiltrazioni così pericolose anche grazie all’istituzione dell’Osservatorio regionale Anti-Mafia».

«Nel corso del dibattito che si è tenuto questa mattina in Commissione è stato accolto anche un emendamento della maggioranza che prevede un maggior coinvolgimento degli istituti scolastici, finalizzato a potenziare i percorsi di educazione alla legalità. Finalità - precisa il consigliere del M5S - che sono già presenti nella legge regionale 9 del 2009 ma che oggi la Commissione ha voluto rafforzare. Dal testo originale - che prevede anche alcune azioni di sostegno alle vittime della malavita organizzata - sono state tolte, invece, le parti in cui si parlava espressamente del contrasto a usura, agromafie ed ecomafie. A nostro avviso, per come è impostata la legge, l’Osservatorio regionale Anti-Mafia sarà comunque messo nelle condizioni di poter proporre interventi legislativi per prevenire o per contrastare anche questi gravissimi fenomeni».

«Composto da 5 membri nominati dai consiglieri regionali tra persone esterne alla politica che non potranno ricoprire cariche elettive o dirigenziali all’interno dei partiti, l’Osservatorio raccoglierà infatti dati e informazioni con lo scopo di indagare e valutare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nella nostra regione, verificherà l’attuazione delle leggi antimafia nazionali e regionali, raccoglierà dati sugli appalti in collaborazione con l’Osservatorio dei Contratti Pubblici, relazionerà entro il 31 marzo circa la propria attività al Consiglio e alla Giunta, elaborerà e suggerirà l’adozione di interventi normativi, linee guida, buone pratiche e modalità volte anche a migliorare le procedura della Centrale Unica di Committenza ed infine formulerà pareri sulle proposte di legge inerenti le materie di sua competenza».

«Oltre all’Osservatorio, le novità più importanti consistono nell’obbligo della Regione di costituirsi parte civile nei processi che vedono coinvolti amministratori e dipendenti regionali, nell’istituzione di borse di studio su questi temi ed infine nell’assistenza agli enti locali destinatari dei beni confiscati al crimine organizzato per agevolare il loro proficuo riutilizzo a fini sociali. Con l’approvazione a fine maggio in Aula di questo provvedimento - conclude Sergo - il Friuli Venezia Giulia potrà finalmente definirsi una regione che si batte per rimanere o essere “Mafia Free”».

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