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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Friuli DOC: le riflessioni di Alessandro Venanzi sulla questione

Il consigliere comunale del PD si interroga sulle prospettive della manifestazione, proponendo quelli che secondo lui dovrebbero essere gli sviluppi futuri per progredire e rendere la festa cittadina ancora più attraente

Mi permetto di intervenire per tracciare un piccolo bilancio sull'edizione appena trascorsa del Friuli DOC. Non nascondo che fino a qualche giorno prima dell'inizio della kermesse ero preoccupato anche a causa della poca attenzione della Regione nei confronti delle necessità organizzative espresse dal Comune.

Ci tengo a sottolineare che è stata un'edizione sobria, ed in queste conduzioni egregiamente gestita dal Vicesindaco Martines, che però secondo me segna oggi più di prima la necessità di riqualificare e ricollocare l'evento. Il Friuli DOC nasce con l'obiettivo e l'esigenza di valorizzare e promuovere i prodotti tipici friulani. Occorre lavorare per rafforzare le sinergie che sono nate nelle varie edizioni e creare un coordinamento comune. L'idea di cabina di regia deve essere creata non solo per un evento in particolare, ma deve essere ideata una figura che funga da coordinamento per tutti gli eventi in città. Per intenderci per tutte quelle iniziative che coinvolgono gli assessorati al Turismo e alla Cultura, per rafforzare la razionalizzazione delle risorse ed evitare doppioni. In sostanza creare una direzione artistica degli eventi in città sia per quelli grandi come Friuli DOC, sia eventi come Udinestate.

Insomma credo che il futuro del Friuli DOC debba passare per un maggior coinvolgimento delle realtà friulane come ad esempio le Pro Loco. Perché non pensare di dedicare il Castello solo a loro in una cornice che potrebbe ricordare vagamente "Sapori di Pro loco" di Villa Manin? Perché non pensare a dividere le varie zone della città interessate dalla kermesse in base alla specificità dei prodotti. Come credo altresì importante restituire e creare uno zoccolo duro organizzativo fatto dai locali che da sempre lavorano in città e promuovono sul territorio ogni giorno i nostri prodotti ed un maggior coinvolgimento degli operatori turistici per attrarre maggiormente visitatori da oltre confine.

Queste sono solo riflessioni che esprimono un mio punto di partenza per iniziare a ragionare sulle prossime edizioni di una kermesse che lo scorso anno ha portato 4 milioni di euro di introito in città, fermo restando che la Regione deve dire chiaramente se è con o contro Udine.
 

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