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Venanzi: “Per Friuli Doc vorrei più qualità e meno quantità”

Il nuovo assessore al commercio e al turismo della città ci ha parlato dei progetti che intende portare avanti: la valorizzazione del centro con UdineIdea, importare il modello di Firenze dei dehors, riqualificare Friuli Doc e trovare un accordo sui "comportamenti" con i bar e i locali

Far ripartire il centro storico attraverso la sinergia tra commercianti e istituzioni. Il neo assessore Alessandro Venanzi al commercio e al turismo, classe 1981, laureato in economia e account manager in un'azienda friulana, ha già in mente le priorità del suo mandato. “Da un lato i commercianti sono in ginocchio e dall'altro c'è una difficile sinergia con le istituzioni – dice – questo deve cambiare. I commercianti insieme al comune devono porsi come attori del cambiamento. Per questo UdineIdea è una realtà da portare avanti e incrementare, proprio perché nasce da privati e non è parte di nessuna categoria e la sua priorità è la città. UdineIdea non si svilupperà se non si farà gruppo e se non si metteranno da parte rancori e malcontenti passati”.

DEHORS: Altra questione fondamentale è quella dei dehors, gli arredi esterni dei locali udinesi. A breve l'assessore incontrerà i responsabili del progetto dei dehors a Firenze, per importare il modello a Udine, in tutta la città e uniformare sedie e tavolini all'aperto.

FRIULI DOC: Alessandro Venanzi sta lavorando già su Friuli Doc. “Al momento sto cercando di capire come funziona la macchina organizzativa – spiega – mi piacerebbe coinvolgere di più i visitatori dalla Carinzia e dalla Slovenia e puntare sulla qualità della manifestazione, piuttosto che sulla quantità come è stato fatto in questi anni”.

ESTATE ALL'APERTO: Si avvicina l'estate e sono in arrivo anche le serate all'aperto, che lo scorso anno provocato una serie di polemiche dovute agli schiamazzi notturni e alla denunce dei residenti. “Farò un incontro con la Fipe – aggiunge – per proporre un codice etico ai locali, mi piacerebbe non dover ricorrere alla patente a punti per i locali, perché non dovrebbero esserci misure punitive. Vorrei cercare di risolvere il problema lavorando insieme. Per la chiusura del Pane Vino e San Daniele mi dispiace e vedere chiudere un locale non è mai bello, ma purtroppo le regole non sono state rispettate e probabilmente ai gestori non andava bene continuare a lavorare così”.

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