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Giovedì, 25 Aprile 2024
vento gelido

Altro che primavera, sull'Italia è in arrivo il gelo siberiano

Le previsioni per l'inizio della primavera atmosferica parlano dell'arrivo in Italia del vento gelido delle steppe siberiane, il Burian

Il Friuli Venezia Giulia rimane ai margini di una perturbazione che lambisce le regioni occidentali italiane. Proseguono condizioni di stabilità atmosferica con tempo generalmente soleggiato ma con anche qualche annuvolamento di passaggio, più frequente sul basso Veneto. Velature diffuse in transito serale. Temperature in aumento nei valori massimi, ancora qualche gelata nottetempo fino in pianura. Venti deboli con rinforzi da est/sudest a partire dal pomeriggio sulle zone costiere. Mare Adriatico poco mosso.

Le previsioni

Nel corso della nuova settimana l'anticiclone rimarrà il protagonista: il tempo si manterrà stabile e asciutto seppur a tratti nuvoloso per correnti umide occidentali che riporteranno qualche addensamento. Nubi più diffuse tra martedì e mercoledì. Le temperature attualmente sono rigide invernali, ben al di sotto delle medie del periodo con gelate diffuse fino in pianura; in settimana i valori torneranno a salire un po' a tutte le quote. Ma per la fine del mese si teme l'arrivo del Buran.

Il vento siberiano

Con il termine Buran (o Burian) si identifica un gelido vento nordorientale che durante il periodo invernale soffia sulle gelide e sterminate lande siberiane o le steppe kazake diretto verso gli Urali e le pianure sarmatiche. Spesso esso si spinge in Asia sin verso lo Xinjiang, mentre più raramente valica gli Urali arrivando in Europa. Il termine deriva dalla lingua russa o ancora prima dal turco burağan, che significa "vento molto forte". In effetti il Buran è un vento burrascoso il cui arrivo, oltre a far crollare la temperatura ( anche di 10°C in meno di 24 ore), è spesso legato al fenomeno dello scaccianeve, ovvero vere e proprie tormente di neve con fiocchi farinosi sollevati in moti vorticosi che riducono sensibilmente la visibilità.

Dove nasce

Il vento ha origine nelle sterminate pianure, steppe o altopiani tra la Siberia, il Kazakistan, la Mongolia e le altre ex Repubbliche Sovietiche dell'Asia centrale, a nord del mar Caspio. Qui durante il periodo invernale il forte raffreddamento, indotto da una considerevole riduzione della luce solare e dalla lontananza da specchi d'acqua mitigatori, porta alla formazione di un gelido strato d'aria dello spessore di pochi chilometri. L'aria gelida e pesante da origine al famoso anticiclone Russo-Siberiano, un anticiclone termico che a differenza di quelli dinamici (come quello delle Azzorre) non sempre è sinonimo di tempo stabile e soleggiato.

Come arriva in Europa

Solo con determinate configurazioni bariche il Buran predilige spingersi in Europa invece che in Asia. Lo schema barico favorevole è il così detto "Ponte di Weikoff", che si origina quando l'alta pressione delle Azzorre si allunga verso l'Atlantico settentrionale o ancor meglio la Scandinavia, saldandosi in parte con l'alta pressione russo siberiana. L'aria di origine siberiana scorre così lungo il bordo orientale del ponte altopressorio spingendosi verso il cuore del vecchio continente, dove penetra con gelidi venti da NE/ENE che portano un tracollo termico e locali eventi di Blizzard. Se il ponte è robusto l'aria fredda può percorrere in moto retrogrado anche tutta l'Europa, raggiungendo anche l'Italia, la Francia e la Penisola Iberica. Aggiornamenti su 3bmeteo.it.

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