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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Udine la "zozza": quasi 600 kg di rifiuti all'anno per persona. Ma le tasse sono le più basse

Secondo l'indagine di Cittadinanzattiva il capoluogo friulano è quello che produce di più in regione, ma ha una spesa media di 160 euro a famiglia per i rifiuti, contro i 292 di Trieste

La città che sporca di più, ma anche quella che paga di meno. Udine, secondo i nuovi dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva è il capoluogo del Friuli Venezia Giulia che se la passa meglio dal punto di vista della proporzione tra spesa media e produzione di rifiuti. Se la spesa media a famiglia in Friuli Venezia Giulia nel 2018 è infatti di 221€, rispetto ai 302€ di media nazionale, il capoluogo friulano spicca -prendendo come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri - con i suoi 160€ (Tari invariata rispetto al 2017), davanti a Pordenone (183€), Gorizia (251€) e Trieste (292€).

Udine

Il capoluogo friulano è la virtuosa del risparmio ma lo stesso non si può dire per consumo, porta a porta e raccolta differenziata. Impietoso il confronto della raccolta porta a porta rispetto agli altri capoluoghi che, secondo l’indagine, sono tutti al 100% mentre Udine è ferma al18,9%. Meglio può fare anche per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti, ferma al 67,4%. Non rincuora vedere Udine sopra Gorizia (64,7%) e soprattutto Trieste (40,2%), quando si dovrebbe puntare a migliorare raggiungendo i livelli di Pordenone (84,7%). Il dato più preoccupante è, però, quello che riguarda la produzione pro capite di rifiuti urbani per abitante che, nel 2017, è stato stimato in 582 kg. Una montagna di rifiuti contro i 508 di Pordenone, i 465 di Trieste e i 463 di Gorizia.

In Italia

A 302€ ammonta in media nel 2018 la tassa dei rifiuti nel nostro Paese, con differenze territoriali però molto marcate: tra la regione più economica e quella più costosa si registra uno scarto di oltre il 120% e fra la provincia meno cara e quella più cara addirittura di oltre il 270%. Analizzando le tariffe a livello regionale, si evidenzia un aumento in ben 10 regioni, con la Basilicata che registra l’incremento più elevato (+13,5% nella sola città di Matera) e una diminuzione in 6 regioni, in particolare in Molise (-4,9%) e in Trentino Alto Adige (-4,5%). A livello di aree geografiche, i rifiuti costano meno al Nord (in media 256 euro), segue il Centro (301 euro), infine il Sud (357 euro). Il Trentino Alto Adige si conferma la regione più economica, con una tassa rifiuti media di 188 euro, la Campania la più costosa con 422 euro annuali. Confrontando i singoli capoluoghi di provincia, Belluno, seppur con un piccolo incremento, si conferma la città più economica (153 euro all’anno), mentre a Trapani, che registra un aumento del 49% rispetto all’anno passato, spetta il primato di più costosa (571 euro).

L’indagine

È questo il quadro che emerge dalla annuale rilevazione dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che per l’undicesimo anno consecutivo ha realizzato un’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia, prendendo come riferimento nel 2018 una famiglia tipo composta da 3 persone ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. La ricerca è disponibile online, gratuitamente dietro registrazione, sul sito www.cittadinanzattiva.it

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