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“Le prove scientifiche sono chiare: il clima sta cambiando e influenzerà sempre più la disponibilità di acqua“

Queste le parole di Salvatore Benigno, presidente del Cafc, che ha aperto il convegno “L’acqua che verrà”, organizzato da Smart Water Management FVG, la rete dei gestori del servizio idrico integrato della regione

Più di 37 milioni di euro di opere per ridurre le perdite idriche. E altri 10 milioni di euro dai gestori idrici in regione. Per salvaguardare la risorse dell'acqua in Friuli Venezia Giulia è prioritario affrontare le sfide dei cambiamenti climatici anche con opere in grado di eliminare gli sprechi. La rete di tutti i gestori idrici del territorio della regione Friuli Venezia Giulia (Cafc, Livenza Tagliamento Acque, HydroGea, AcegasApsAmga, Irisacqua, Acquedotto Poiana e Acquedotto del Carso) ha colto l’opportunità offerta dal Pnrr e si aggiudicata 37 milioni e 400 mila euro di finanziamenti per un progetto che ha come obiettivo rendere efficiente la rete di acquedotti regionale sia per contrastare le perdite, sia per ottimizzarne la manutenzione e i consumi energetici. Il progetto è stato presentato da Ausir Fvg: “Grazie a questo progetto - ha detto Roberto Gasparetto, amministratore delegato di AcegasApsAmga - si prevede di diminuire del 13% le perdite idriche nella rete di tutti i territori”. Inoltre, tutti i gestori metteranno sul piatto risorse finanziarie per un totale di 10 milioni di euro.

Il convegno

Il presidente del Cafc Salvatore Benigno ha aperto il convegno “L’acqua che verrà”, organizzato da Smart Water Management Fvg, la rete dei gestori del servizio idrico integrato della regione. “In occasione della prossima “Giornata mondiale dell’acqua” è prioritario affrontare le sfide dei cambiamenti climatici gestendo al meglio le risorse idriche. Nell’Agenda 2030 l’acqua è un elemento di connessione, spesso sottovalutato, tra i diversi obiettivi di sviluppo sostenibile ed è un componente essenziale di quasi tutte le strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. La tutela della risorsa idrica è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica e uno sviluppo sempre più sostenibile del territorio”. Nella sede del Cafc, presso l’Auditorium della società il 15 marzo tutti i gestori idrici del territorio della regione uniti nella rete di imprese “Smart Water Management FVG”, hanno voluto rappresentare unitariamente, in occasione della ricorrenza della giornata mondiale dell’acqua, le proprie progettualità previste per la difesa e protezione delle acque, a cominciare dal Master Plan Acquedotti, che traccia le nuove opere di interconnessione idraulica tra i sette gestori per aumentare il grado di resilienza delle reti in un contesto di crescente carenza idrica, passando poi al grande progetto di digitalizzazione delle reti idriche Smart Water Management, oggetto di finanziamenti PNRR per 37 milioni di euro a cui si aggiungeranno circa altri 10 da parte degli enti gestori, per l’applicazione di tecniche all’avanguardia nel settore della ricerca e diminuzione delle perdite idriche.

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Il manifesto delle buone pratiche

Un decalogo di consigli stilato dagli esperti del settore per guidare i cittadini a un utilizzo responsabile e consapevole dell’acqua potabile. Gli enti gestori si stanno impegnando per farlo. “Per limitare consumi e sprechi di acqua è importante fare leva sui cittadini, sensibilizzarli sull’uso responsabile della risorsa idrica, abilitando comportamenti sostenibili. L’obiettivo della campagna - hanno spiegato i sette gestori - è di proporre azioni concrete e immediate per preservare l’acqua e diffondere suggerimenti pratici sul tema del
risparmio idrico”. Il manifesto sarà diffusi attraverso i canali social e l’esposizione in vari luoghi dei territori serviti.

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Gli esperti

In “Gli effetti di un clima già cambiato”, Renato R. Colucci, glaciologo e ricercatore Cnr dell’istituto di Scienze Polari, ha spiegato che cosa significa riscaldamento globale e la sua origine antropica, quali sono le aree del pianeta dove si registrano gli aumenti di temperatura più marcati e quali sono già state le variazioni della temperatura nel nordest italiano e sulle Alpi, quali sono gli effetti le conseguenze più evidenti e significative già osservate. Colucci ha evidenziato qual è stata, ed è, la risposta glaciale alpina e perché la scorsa estate è avvenuta la tragedia in Marmolada. La carenza di piogge e neve di questi ultimi due anni è uno specchio del futuro? Con questo interrogativo si è chiusa l’interessante relazione del glaciologo. Vincenzo Bixio, docente del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Padova, ha realizzato uno studio sulle precipitazioni nella nostra regione che considera i dati di
41 stazioni pluviometriche del Fvg tra il 1994 e il 2021, fornendo nuove e importanti informazioni sull’evolversi delle precipitazioni di forte intensità nel territorio. La conoscenza puntuale della loro distribuzione nelle singole località può offrire dati fondamentali per la progettazione di opere idrauliche adeguate all’evolversi del clima.


 

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