Fsi-Usae Trieste: sull'organizzazione dell'emergenza non ci siamo
Il comunicato di Fsi- Usae Trieste
"Apprendiamo dagli organi di stampa, in data odierna, quanto espresso dall’ordine dei Medici, Chirurghi ed Odontoiatri del Friuli- Venezia Giulia, in merito all’ organizzazione dell’urgenza ed emergenza territoriale nella nostra regione ed alle questioni inerenti le responsabilità, che derivano dalla gestione degli interventi sanitari. Osserviamo che, allo stato attuale, il sistema si regge sulla buona volontà dei singoli, che operano a vari livelli. Questo modus operandi non è più sostenibile, sia per l’eccesso di responsabilità in capo alle varie figure professionali, sia perché tali responsabilità non sono riconosciute né a livello economico, né curricolare.
A dichiararlo Enrico Viezzoli dirigente sindacale di FSI-USAE Trieste. Ci preme sottolineare l’importanza di regolamenti e standard che stabiliscano, in modo chiaro ed aderente alla normativa vigente, il campo d’azione di ogni professionista. Essendo trascorso un anno dall’istituzione del numero unico delle emergenze in Regione, riteniamo che i tempi siano più che maturi, per fissare definitivamente un sistema in grado di tutelare e valorizzare le specifiche professionalità nell’ambito dell’assistenza sanitaria di emergenza, incalza Viezzoli. È fortemente sentita l’esigenza di avere dei punti fermi a cui fare riferimento ed appellarsi. Ravvisiamo, nell’atto dell’Ordine sopracitato, l’eventualità che siano potenziate numericamente le figure mediche presenti in ambito extra ospedaliero. Ed esprimiamo profonda preoccupazione, temendo che, nel meritorio voler dimostrare la necessità di implementazione, si ponga in difficoltà (o quasi impossibilità) la figura dell’Infermiere, nell’espletamento del proprio servizio. Desideriamo esprimere, conclude Viezzoli, massima stima ed ammirazione agli Infermieri che quotidianamente ci dimostrano la loro professionalità sul campo".