“E' il sindaco che deve vergognarsi in quanto non è in grado di dare risposte ai problemi della città; quanto rilevato da Casa Pound è in realtà quanto i cittadini lamentano, forse questo movimento ha un modo, diciamo così, giovanile di esporre le tematiche, ma certamente quanto da loro rilevato corrisponde alle criticità sollevate da molti udinesi”, premette il leader del centrodestra Adriano Ioan. E le questioni aperte sono così tante che, ancora una volta, “ci impegniamo ad affrontare un'altra spina nel fianco di questa amministrazione con l'iniziativa che si ripeterà anche sabato 8 novembre del volantinaggio in Viale Vat”, annuncia Ioan. Dalle 10 alle 12 i consiglieri comunali di opposizione distribuiranno un volantino in cui si denuncia “la sinistra dei grandi centri commerciali”. Nel mirino, naturalmente, l'apertura di altri tre centri commerciali in viale Palmanova di cui, sicuramente, Udine non sentiva alcun bisogno... Nel testo si mettono in luce le criticità di questa scelte e le ripercussioni, pesanti, sul tessuto produttivo locale.

Honsell e la sua Giunta hanno definito questa operazione “un'occasione di sviluppo per la città”.Noi, al contrario, riteniamo assolutamente superflui nuovi insediamenti commerciali di queste dimensioni: secondo i consiglieri comunali del PDL, Identità civica, Per Udine e Lega Nord essi andranno ad aggravare la situazione della viabilità della zona, creando disagi senza apportare alcun beneficio.

L'esasperata concorrenza metterà in ginocchio le piccole e medie attività economiche del nostro territorio da Cussignacco a Baldasseria, da San Pio X a Paparotti e San Ulderico.Sono proprio i piccoli negozi a costituire quel tessuto sociale che consente agli anziani di continuare ad abitare dove sono nati, a mantenere vive quelle periferie che rappresentano una parte essenziale della vita cittadina.

Di tutto ciò la sinistra centralista non ne vuole tenere conto in una visione unicamente speculativa e favorevole ai gruppi imprenditoriali maggiori. Del resto un sindaco genovese è molto distante dal modo di sentire della nostra gente, da quei riferimenti culturali che hanno rappresentato un modello equilibrato di sviluppo reale del Friuli.