Quattro giorni sul cammino "Grande Guerra Natisone", il programma
Accompagnati da guide esperte, si partirà alla scoperta del cammino "Grande Guerra Natisone", un escursione che partirà da Castelmonte per arrivare, dopo quattro giorni, al Monte Matajur. Il tracciato immergera' i partecipanti nel teatro della battaglia di Caporetto, consentendo di rileggere sul campo i tragici eventi bellici del 24-27 ottobre 1917.
Il programma
Giorno 1
Prendiamo le mosse da Castelmonte, seguendo il sentiero CAI 747. Un primo luogo d’interesse è il Monte Spig, segnato da trinceramenti, postazioni d’artiglieria in caverna e siti come l’impressionante “Buse dal Diàul”. Con non difficili saliscendi, lambiamo la Chiesa di San Nicolò e le lapidi originali che ricordano i caduti del 27 ottobre 1917. Rimontato il belvedere di Monte San Giovanni, si continua fino all’articolata postazione per mitragliatrici in caverna di Località Klance. Quindi, ancora un’oretta di passeggiata ci porta a Tribil, dove pernottiamo.
Giorno 2
Inauguriamo la mattinata con la bella salita del Monte Cum, caposaldo dell’artiglieria italiana visitato dal Re d’Italia, sito trincerato e teatro di aspri combattimenti fra il 25 e il 26 ottobre 1917, che ci regala interessanti visuali soprattutto sul fronte del Medio Isonzo. Attenendosi al crinale, si supera il monumento cimiteriale di San Volfango, riuscendo a Clabuzzaro. Da qui si sale sul Monte La Cima, ampiamente munito di caverne, trincee e nidi per mitragliatrici. Il 25 ottobre 1917 fu teatro di battaglia. Oltre il Monte La Cima, arriviamo al Rifugio di Passo Solarie dove termina la giornata.
Giorno 3
Presso Passo Solarie onoriamo il monumento a Riccardo Giusto, alpino del Battaglione “Cividale”, classe 1895, primo italiano caduto in combattimento nel conflitto 1915-18. Proseguiamo per il sentiero CAI 746, che incrocia più volte il confine italo-sloveno nel scollinare le alture del Kolovrat: il Podklabuc, Passo Zagradan, Monte Piatto, Passo Naverco e Monte Nagnoj. Ci troviamo su un teatro determinante dello sfondamento di Caporetto, dove operò anche l’allora Tenente Erwin Rommel. Il comprensorio rappresenta un vero e proprio museo all’aperto transfrontaliero, ricco di trinceramenti, casermaggi, gallerie, strutture e particolarità come il graffito del 1° Reggimento Genio Zappatori. Dal Kolovrat scendiamo a Topolò, donde risalire per 400 metri di dislivello (CAI 745) all’omonima bocchetta, segnata da elementi trincerati. La cima del Monte San Martino regala un inedito scenario, affiancato dall’arrivo della strada militare, dall’immancabile Chiesetta e da una lapide dedicata ai moti del 1848. Dal San Martino discendiamo a Polava, dove il bus-navetta ci reca al Rifugio Pelizzo, luogo del terzo pernottamento.
Giorno 4
La parte finale del percorso ci porta sulla panoramicissima vetta del Matajur, il re delle Prealpi Giulie. Con questa salita ripercorriamo le tracce dei Gebirgler di Rommel, dei soldati slesiani e dei fanti della Brigata “Salerno”, interpretando sul terreno le vicende occorse nelle note giornate caporettiane, affrontando il Matajur da Avsa, sul versante orientale. Oltre a visitare i possenti trinceramenti della 4^ linea italiana alla base del monte, durante la salita godremmo di una delle migliori visuali sui sottostanti teatri della rotta di Caporetto. Dalla bella vetta del Matajur manca solo una facile discesa, circa 40 minuti, per completare il tracciato Grande Guerra Natisone presso il Rifugio Pelizzo.
Informazioni
L'escursione richiede un buon allenamento e buone condizioni fisiche e abbigliamento adeguato. Si prevedono 8 ore di camminata al giorno con vari dislivelli. I partecipanti saranno accompagnati dall'esperto di siti di guerra Marco Pascoli e dal dottor Antonio De Toni.