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Trasferta udinese per due magistrati di Klagenfurt

Terminata nei giorni scorsi la visita da parte di due magistrati austriaci. L’iniziativa è nata su impulso dei colleghi di largo Ospedale Vecchio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Udine, 11 maggio 2022 - Si è conclusa nei giorni scorsi la trasferta in città dei magistrati austriaci Ulrike Wallner e Christine Kieber-Trattner in visita al Tribunale di Largo ospedale vecchio, nell’ambito di un progetto di scambio di esperienze organizzato dai giudici del tribunale di Udine Marina Vitulli e Raffaella Gigantesco, al quale ha preso parte anche l’ordine degli avvocati, ospitando nella propria sede l’evento conclusivo prima del ritorno dei due giudici austriaci a Klagenfurt. “Si è trattato di una settimana di incontri itineranti in regione. Abbiamo ospitato le dottoresse Wallner e Kieber-Trattner nella sala del consiglio dell’ordine dando seguito al loro desiderio di conoscere la situazione dell’avvocatura italiana - spiega il presidente dell’ordine degli avvocati di Udine, Massimo Zanetti – Con loro abbiamo affrontato numerose questioni che riguardano l’avvocatura e l’esercizio della professione. Tra queste: il numero dei legali a Udine, in regione e in Italia, la dimensione media dello studio professionale, il reddito medio percepito, la femminilizzazione della professione con un numero di avvocate che nel 1981 rappresentava il 7% degli iscritti e oggi raggiunge il 48%. Abbiamo poi messo a confronto il sistema giudiziario austriaco con il sistema giudiziario italiano cercando di mettere in luce quelle che sono le situazioni più virtuose”. Ad esempio, è emerso che in Austria la disciplina degli sfratti è molto più stringente che in Italia, al punto che un inquilino può essere soggetto a sfratto anche solo per il fatto di essere eccessivamente rumoroso. “Anche nell’emissione dei decreti ingiuntivi per il recupero dei crediti vi sono notevoli differenze rispetto al sistema italiano. In Austria, infatti, tale procedura non è di competenza del magistrato, che – prosegue Zanetti - interviene solo in caso di successiva contestazione”.

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