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Venerdì, 29 Settembre 2023
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Udine, “Aquileia gemina”: otto secoli di città celebrati da libera iniziativa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

"Nel 1983 si festeggiò solamente il millenario di prima menzione, non di fondazione comunale urbana, della località" ha chiarito ai quattro venti il prof. Alberto Travain, dal 2001 patrocinatore di un Compleanno della Città da celebrarsi nella ricorrenza commemorativa di quel 13 settembre 1223 in cui il patriarca di Aquileia Bertoldo di Andechs costituì, a Udine, in comunità autonoma privilegiata il borgo che avrebbe poi inglobato tutte le realtà contermini. Ecco allora che, mercoledì 13 settembre 2023, si sono tenute, nel capoluogo storico friulano, le celebrazioni popolari spontanee degli otto secoli di fondazione urbana. Altrettante tappe hanno scandito il programma delle rimembranze, promosse ogni anno, nella ricorrenza, dal Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic" e dal Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl", cui si sono affiancati segnatamente l'Assemblea civica dell'Arengo, il Club per l'Unesco di Udine e la Sociedad Friulana di Buenos Aires ovvero il più antico "fogolâr" nel mondo. A presiedere alle cerimonie quale ospite d'onore il sindaco di Aquileia Emanuele Zorino, intervenuto con l'Insegna ufficiale dell'antica metropoli matrice storica e leggendaria di Udine. Al Portale "Aquileiensis Fides" di Palazzo D'Aronco, la delegazione aquileiese è stata ricevuta da organizzatori e cittadinanza mentre all'adiacente Arco della Musica, il sindaco Zorino ha segnato a terra l'"umbilicus urbis", cuore geometrico rinascimentale della città, con lo stesso gesso utilizzato a tal fine per la prima volta nel 2008 dall'allora sindaco prof. Furio Honsell, gradito ospite anch'egli presente alla cerimonia. Sulla pregnanza della ritualità antica si è soffermato il Primo Cittadino di Aquileia nell'atto d'indicare il punto d'intersezione di cardo e decumano udinesi, ricavabili dalla riforma rionale cittadina proposta nel Rinascimento dal duca urbinate Guidobaldo II. Sul tema di Udine "città di fondazione" si è soffermato il professore, odierno consigliere regionale, ricordando anche valide tesi del compianto arch. Amerigo Cherici. Nella Sala Giovia di Palazzo Politi, poi, il prof. Travain, leader del movimento promotore dell'iniziativa, ha tenuto, in friulano, accorata allocuzione commemorativa, incentrata sul "sogno civico" udinese attualizzato nell'ultimo trentennio dal movimento stesso che si raccoglie sotto le insegne del Fogolâr Civic. Nella chiesa di San Giacomo l'arciprete mons. Luciano Nobile ha celebrato la Liturgia della Parola nelle lingue storiche della "Capitâl dal Friûl". In Piazza Matteotti, dopo i discorsi introdotti dal conio di una moneta benaugurale della tradizione giovanile udinese, si sono, anche in tale occasione, rinnovati gli omaggi popolari ad Udine "Atene del Friuli" e "Nuova Aquileia" rispettivamente presso la cisterna e la colonna forensi con il tradizionale e apprezzato concorso dei Vigili del Fuoco, la più antica milizia civile del Friuli, di aquileiense memoria. Oltre al prof. Travain, che ha rimarcato l'orgoglio civico di una rimembranza voluta "dal basso" alla ricerca di un senso di comunità, ed al sindaco Zorino, che ha parlato di Aquileia, in relazione con Udine, quale terra di passaggio ma anche di messaggio, ha preso la parola la consigliera comunale udinese delegata all'Identità Friulana dott.ssa Stefania Garlatti-Costa, in rappresentanza dell'esecutivo di Palazzo D'Aronco, che ha sottolineato il valore identitario aggregante dell'iniziativa; poi, il consigliere dott. Stefano Salmè, presidente della Commissione Statuto, da lui convocata per necessità proprio il giorno prima per commemorare la ricorrenza insieme ai promotori, ha auspicato un'alleanza delle identità per costruire un senso di comunità forte, su più livelli; a seguire, l'ex assessore municipale prof.ssa Elisabetta Marioni, prima attuatrice di una promozione istituzionale anche scolastica e giovanile del Patrono laico identitario urbano, il Patriarca Bertrando, si è dissociata dall'irriverente atteggiamento assunto dalla passata Amministrazione nei confronti del movimento culturale civista del prof. Travain cui la città deve tale primizia; la dott.ssa Claudia Giorgiutti, presidente storica della Prima Circoscrizione cittadina, ha ricordato il valore dei Borghi e di una democrazia articolata sul territorio; l'arciprete mons. Nobile ha rivolto il suo saluto alla società civile; la prof.ssa Renata Capria D'Aronco, cameraro dell'Arengo cittadino, ha infine annunciato, come ogni anno, l'assemblea popolare ordinaria di San Michele Arcangelo, 29 settembre, presso la sede universitaria di Palazzo di Toppo-Wassermann. Cordiali indirizzi di saluto sono pervenuti anche dal presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia dott. Massimiliano Fedriga e dal Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Udine prof. Roberto Pinton. Presente in piazza anche rappresentanza della Protezione Civile udinese, rimando ad antichi principi di difesa civica locale. Intervenute delegazioni del più vario volontariato socioculturale: dal Gruppo folcloristico "Stelutis di Udin" a quello medioevale di Borgo Pracchiuso, presenti con labaro e comparsa in costume, sino alla Pro Loco di Città "Borgo Sole Udineovest" e al Coordinamento Civico Udinese "Borgo Stazione". Qualificata la rappresentanza fogolarista locale, con la storica assessora comunale alla cultura dott.ssa Marisanta de Carvalho di Prampero, madrina dell'iniziativa del Patrono Civile, la cui icona, opera, del 2001, della pittrice Roberta Masetti, era presente ed onorata in piazza. E poi, la decana Milvia Cuttini, la segretaria Iolanda Deana, il gonfaloniere Eugenio Pidutti, la consigliera Paola Taglialegne, i collaboratori prof.ssa Luisa Faraci, Paola Della Vecchia, Rosa Masiero e Gianfranco Passone. Numerosa anche la delegazione del magistrato arengario cittadino con i procuratori Renato Placereani e dott.ssa Maria Luisa Ranzato nonché i consiglieri Manuela Bondio, Giuseppe Capoluongo, Marisa Celotti, Daniele Salerno, oltre allo stesso prof. Travain, cancelliere dell'Arengo udinese. Dopo il canto spontaneo dell'inno popolare cittadino "Oh ce biel cjiscjel a Udin", le rappresentanze hanno inaugurato, sul plateatico, presso il locale "Italian Secret", la mostra temporanea del pittore Sergio Marino dedicata, per l'occasione, al rapporto tra Udine e Venezia, per poi portarsi in Mercatovecchio, nucleo storico cittadino, di fronte alla Chiesa della Pietà, al cui ingresso è stato deposto omaggio floreale alla memoria del patriarca fondatore della città e consegnato al sindaco Zorino un artistico cuore patchwork, realizzato dal procuratore arengario dott.ssa Ranzato per conto dell'Arengo municipale, da collocarsi, quale moto d'affetto, sul sepolcro del personaggio nella Basilica di Aquileia. Ultimo momento ufficiale, di fronte a Casa Colmalisio, la più antica attestata nel foro urbano, con gli onori all'Insegna di Madre Aquileia, resi innanzitutto dal Gonfalone comunale udinese, seguito da un rappresentante della famiglia storica degli vessilliferi aquileiesi, prof. Maurizio d'Arcano Grattoni, dalla "Bandiere Pelegrine dal Friûl", dagli stendardi dei Quintieri udinesi e dai labari associazionistici. Dopo gli onori anche all'Insegna di Udine hanno preso la parola il presidente della Sociedad Friulana di Buenos Aires, Eduardo Dino Baschera; la presidente e la vicaria del Club per l'Unesco di Udine prof.ssa D'Aronco e Cristina Marzin; con una menzione di Cicerone ha concluso gli interventi il giovane storico Daniele Lizzi, delegato presidenziale Academie dal Friûl. Presente anche il consigliere comunale Gianni Croatto, anima storica dell'Associazione "Amici di Mercatovecchio". Tra gli estimatori dell'iniziativa, presente il politico ed intellettuale friulanista Eros Cisilino, storico presidente dell'ARLeF. Alle rappresentanze femminili ospiti, il prof. Travain ha donato il "macet" identitario udinese, creato, per l'occasione, dalla fioreria Speranza. A seguire, presso la cosiddetta "ostarie di Marcjât Vieri" od "Ambarabà", specifico brindisi a base di "friulano", l'ex tocai locale, in omaggio a quel Patriarca Bertoldo che l'avrebbe, secondo leggenda, introdotto in Ungheria... 

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