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Tina Modotti, una donna moderna

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Oltre cinquanta suggestive interpretazioni delle foto di Tina Modotti, una per ogni classe delle scuole di Moimacco, Premariacco e Remanzacco: ecco il contenuto della mostra “Con gli occhi di Tina. Gli studenti scoprono Tina Modotti”. È l’evento conclusivo dell’articolato percorso didattico dedicato a Tina Modotti, la grande fotografa di origine friulana a cui, ad inizio anno, è stato intitolato l’Istituto Comprensivo che raccoglie le scuole primarie e secondarie di primo grado di quei comuni. Le opere sono state realizzate dagli studenti in gruppo con le più svariate tecniche. Un lunghissimo banner in stoffa a cui sono appesi biglietti colorati con le riflessioni dei giovanissimi autori, alternate a piccole rose di carta, è appeso alla base del palco sul quale interverranno gli ospiti. Qui è stato allestito uno schermo dove sarà proiettata un’altra opera dei giovanissimi creativi: un video dal titolo “Ode a Tina”, libera interpretazione della poesia che Pablo Neruda scrisse per Tina Modotti in occasione della sua morte. Le altre opere sono appese ai totem realizzati per la mostra. Tutte nel medesimo formato 50x70cm, sono ricche di rimandi alla vita e all’opera della fotografa: tante le rose per la “nuova rosa”, ma anche i ricordi di un Messico coloratissimo, i richiami alla femminilità e alla ricca vita avventurosa di Tina Modotti. Ed ecco veli che formano una cornice, piccoli intrecci all’uncinetto che colorano il cielo, ma anche raffinate combinazioni in bianco e nero che partono da un’immagine per raccontare la malinconia di una vita da migrante. Ci sono anche due incredibili opere astratte fatte con canne di bambù, risultato della fantasia degli artisti in erba a partire da una famosa fotografia che Tina Modotti scattò negli anni ’20. Come ha ricordato la Dirigente Scolastico del comprensivo all’inaugurazione, sono state le stesse parole del decreto di attribuzione del nome Tina Modotti al comprensivo ad ispirare il programma didattico, motivando la scelta della fotografa quale “esempio di friulanità nel mondo, spirito libero dalla ricca avventura umana, esempio di impegno e di riscatto.”. La prof.ssa Maddalena Venzo ha ricordato che, in preparazione della mostra, sono state organizzate durante l’anno due conferenze, servite a delineare il profilo di Tina Modotti nel contesto degli anni in cui è vissuta, a cui sono intervenuti personaggi di primo piano come il prof. Giampaolo Gri e Laura Branciforte, una delle più importanti biografe dell’artista friulana. A rappresentare l’Istituzione regionale era la dott.ssa Paola Floreancig, che ha plaudito al successo della manifestazione, a cui non è mancata la benedizione del parroco Don Pietro, che ha detto: «Bisogna imparare da Tina Modotti. Si parte dalla scuola per costruire l’uomo/la donna di domani.». Il sindaco di Premariacco Roberto Trentin, ne ha ripreso le parole sottolineando che quando famiglia, scuola e istituzioni hanno lo stesso obiettivo non occorrerebbero leggi per collaborare. La prof.ssa Luella Guglielmini ha sottolineato quanto si possa insegnare e imparare attraverso la passione e l’educazione alla bellezza, aspetti che emergono fortemente dalla vita libera e avventurosa di Tina Modotti; la docente Giuliana Fedele ha messo in risalto l’importanza delle nuove tecnologie e il ruolo della creatività nella scuola. E di tecnologia ce n’era tanta in mostra: dal museo virtuale, visibile nel sito dell’Istituto, “Tina Modotti. La nuova rosa.” al video e un e-book presentati dagli stessi ragazzi, fino alla gestione del suono e delle luci durante la manifestazione. E, alla fine, Dario Nicoli, prof. di Sociologia Economica dell’Università di Brescia ha chiesto ai bambini presenti alcune parole per raccontare Tina Modotti. Tra queste quella forse più vera e sorprendente è stata: una donna moderna.

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