A Varmo la 17a rassegna teatrale
Il programma completo della 17a rassegna teatrale di Varmo.
giovedì 16 luglio 2015
area festeggiamenti Roveredo
Travesio Tutto Teatro
Ma tu, di ce bande statu?
una commedia di Damiano Berto
con
Luciano Ettore Del Gallo / Marisa Alessandra Del Frari /
Federica Antonella Mizzaro / Sergio David Zimmermann / Robert Fabio Zuliani / Andrea Damiano Berto
scenografie Giuseppe Bertolini, Gianni Sblattero, Pietro Bertoli
luci&audio Pierluigi Zuccolin
assistente di scena Gianluca Bertoli, Elena Nardini
trucco e acconciature Compagnia TTT - Manuela Torresin
progetto grafico Matteo Lizzi
consulenza artistica Miriam Paschini
segreteria Federica Claut / con il prezioso sostegno di Gina Cozzi
consulenza drammaturgica Alessandro Di Pauli, Anna Gubiani, www.matearium.it
regia Tommaso Pecile
Luciano del Bono è il tipico padre di famiglia friulano: salt, onest e lavoradôr. Anche troppo. La sua visione all'antica della vita e della famiglia lo porta infatti a continui scontri con la moglie Marisa e con la figlia Federica, della quale non tollera il fidanzato Sergio, troppo poco macho per i suoi gusti. Per cercare di redimere il capofamiglia, Marisa Federica e Sergio, con l'aiuto del cugino Robert arrivato in visita direttamente dall'Australia, metteranno in scena una piccola grande farsa: in un crescendo di equivoci, colpi di scena e travestimenti un po' frufru, i quattro cospiratori cercheranno in ogni modo di far capire a Luciano che per vivere felici basta solo un po' di tolleranza.
giovedì 6 agosto 2015
Canevon di Casa Maldini, Santa Marizza
Estragone Teatro - San Vito al Tagliamento
Scufute Rosse va alla guerra
idea e testo Norina Benedetti
regia Carolina De La Calle Casanova
con Norina Benedetti
registrazioni vocali Giuliana Zuliani, Mariagrazia Mattiussi
"Oh la mê rose, setu rivade a cjatâ le tô nonute malade..."
Mia nonna come tante altre nonne del nostro Paese ha vissuto la Prima Guerra Mondiale. E come tante altre l'ha raccontata a me quando facevo merenda, quando fuori pioveva o non riuscivo a dormire. Per me questa guerra era come una favola, come la storia di Mosè, di Caino e Abele o Barbablù. Favole che mi divertivano e che mi facevano paura. La nonna sapeva raccontare bene le storie, soprattutto quella in cui lei era come Cappuccetto Rosso che incontrava un lupo molto speciale: la guerra.
Attraverso la contaminazione di diversi linguaggi come il mondo delle marionette, la comicità delle situazioni grottesche, le canzoni popolari e la tradizione orale del nostro territorio, lo spettacolo affronta la Grande Guerra dal punto vista della gente lontano dal fronte.
Un viaggio coraggioso al femminile, fatto da una bambina e una gallina, raccontato con ilarità e leggerezza come solo gli occhi dell'infanzia sanno fare. L'immaginazione come unica arma per trasformare il brutto in bello.
Dato gli argomenti trattati, lo spettacolo è rivolto sia agli adulti che ai giovani, che vogliano scoprire cosa è successo in quei luoghi della nostra Regione, dove oggi sorge un monumento che forse ha perso di significato nella memoria delle nuove generazioni.
Dedicato a mio padre sornione detentore di memorie, ai miei nonni che furono bambini durante la guerra, a mia madre spettatrice dall'alto.
giovedì 20 agosto 2015
area festeggiamenti Canussio
El Tendon - Corno di Rosazzo
Comedies in famee - Usgnot si rit e vonde
con Marinella Zanuttini / Franco Montina / Giancarlo Bidese / Dullio Zurco / Walter Zilio
regia di Marco Zamò
scene Claudina Tissot
suggeritrice Lucina Gasparutti
Comedies in famee: URSULE
Ta famee di Ane, une femine usade a comandà e a tignì duc in rie, e vif so gneze Lussie, restade orfane di frute e par chist tirade su di so agne. E ben, par Ane il cruci plui grant e l'è chel di maridà so gneze, che, puare, e iè ance un poc in là cui ains. Ma l'omp che à di ciolile no à di vè masse morbin, no à di fà ze che à voe e soredut no à di vignì donge juste pa robe! Che po' e sares la robe da agne! A risolvi un tic la situazion e rivarà Ursule, une buine femine che però la int e crot strie e che prime cun une pozion e dopo cun une preiere e fasarà capì a siore Ane di molà il vues e di lassà che so gneze si marididi cul so biel Bepo, un bandar che varà di paià pegno in cambio da man di Lussie!
Usgnot si rit e vonde: La massare dal plevan
"La massarie dal plevan" di Romeo Battistig è la terza farsa dello spettacolo. Anche qui una protagonista femminile (la cd. perpetua) che deve districarsi tra due uomini innamorati di lei (il vero fidanzato ed un terzo pretendente un po' avanti con gli anni e senza una rotella in testa) e il parroco di cui è domestica, che la assilla in continuazione con ordini e incarichi. Finirà che la giovane donna, provata e sfruttata, non riuscirà a sostenere emotivamente la situazione e si rivolgerà al pubblico per chiedere se qualcuno ha bisogno di una colf…..
martedì 08 settembre 2015
giardino Villa Giacomini, Varmo
Sot la Nape - Varmo
Vôs di Friûl. Storie de Patrie InDivise
testo e regia Serena Fogolini
con componimento poetico di Celestino Vezzi
scenografie Denis Savoia
improvvisazione musicale Dario Andreella - Copenaghen
Saranno presenti le Signorie:
Prospero Antonini - Graziadio Isaia Ascoli - Pacifico Valussi
Quintino Sella - Giuseppe Giacomelli
con:
Simone Pilutti - Mattia Del Negro - Lorenzo Miotto -
Marco Tubaro - Sandra Zanini - Serena Fogolini -
Aurora Fogolini - Dino Pizzale - Daniela Faurlini -
Eleonora Moratto - Edoardo Moratto - Federico Fasan -
Andrea Agnoletti - Denis Savoia - Gianni Turcato -
Marco e Luca Franzon
Uno spettacolo che più che il racconto di una storia, vuole essere un coro di tante voci, un riaffiorare di ricordi, emozioni e sensazioni, che toccano i cuori e ci fanno riflettere, sul nostro passato, ma anche sul nostro futuro.
Dalla piaga dell'emigrazione alla questione dei confini spiegata ad una classe di scuola di inizio Novecento; dall'entrata in Udine di Quintino Sella, a liberare una popolazione friulana "un po' freddina, così seria che sembra ai piemontesi, con gli stessi difetti e virtù", alla chiamata alle armi dei giovani in età di leva, scapestrati e poco abituati ad obbedire agli ordini dei superiori, sino a giungere allo sconforto della Grande Guerra, con la preoccupazione ed il dolore delle madri, sorelle e mogli e la disperazione dei soldati, per concludere con il conforto delle portatrici e la speranza di un domani di pace.