I Capuleti e i Montecchi di Bellini, l'opera approda al Giovanni da Udine
Dopo il recente debutto al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste dove è stata accolta con entusiasmo dal pubblico e dalla critica, venerdì 10 marzo 2023 arriva al Teatro Nuovo Giovanni da Udine l’opera I Capuleti e Montecchi di Vincenzo Bellini.
A firmare la regia è il celebrato musicista e regista francese Arnaud Bernard che propone un allestimento dell’opera ampiamente apprezzato per la sua cifra estetica di grande finezza ed impatto scenografico.
Sul podio il Maestro Enrico Calesso, direttore di solida carriera internazionale con un grande rapporto di continuità soprattutto nei paesi di lingua tedesca, dirige un cast vocale giovane ed affidabile, perfetto per incarnare una storia eminentemente adolescenziale, con il soprano Caterina Sala nel ruolo di Giulietta e il mezzosoprano Laura Verrecchia in quello di Romeo.
L'opera
Scritta da Vicenzo Bellini per il Carnevale veneziano del 1830, I Capuleti e Montecchi è un’opera in cui, quasi come in un pastiche settecentesco, trovarono nuova vita arie provenienti da precedenti lavori meno fortunati del compositore siciliano, ma proposti in una sapiente organizzazione del materiale musicale che già preludeva alla futura, breve stagione dei grandi capolavori.
Ispirato all’immortale storia di Romeo e Giulietta, I Capuleti e i Montecchi rientra fra i melodrammi più rappresentati nell’Ottocento in Italia e in Europa. Nonostante la bellezza e ricchezza indiscutibile della partitura, l’opera fu oggetto nel corso del tempo di importanti cambiamenti: da quelli dettati dai grandi virtuosi come Maria Malibran fino alla consuetudine novecentesca di riservare il ruolo del giovane Montecchi a una voce tenorile. Scelta, quest’ultima, che si discosta dalle intenzioni originali di Bellini, che invece intese affidare il ruolo di Romeo a un mezzosoprano en travesti, così da conferire al personaggio una connotazione più credibilmente adolescenziale: tradizione che è stata ripresa anche nell’allestimento in scena al Giovanni da Udine.
L'allestimento
L’allestimento sofisticato, volutamente estetizzante e coltissimo di Bernard, parte dalla sensazione di contrasto tra la passione narrata dalla musica e la scrittura di un libretto che pare, paradossalmente, temere proprio i contrasti. Racconta così Arnaud Bernard: “La partitura dei Capuleti mi è apparsa come un’opera d’arte protetta da una teca, un’opera che possiamo contemplare ma non riusciamo a toccare”. Dunque lo spettatore si troverà di fronte ad un meraviglioso museo, o meglio a un’ottocentesca quadreria onirica, ricca di Maestri rinascimentali che hanno, come in sogno, voce e facoltà di racconto, perfetta metafora di ciò che è una raccolta d’arte: narrazione visuale di storie nella storia.