"Trame Ricucite", al Giovanni da Udine tre spettacoli della drammaturgia friulana
"Trame Ricucite: tre testi esemplari della drammaturgia friulana" è la nuova rassegna del Teatro Nuovo Giovanni da Udine per la direzione artistica di Paolo Patui e azioni sceniche di Paolo Sartori. "Una programmazione di divulgazione culturale – come afferma il presidente Giovanni Nistri – per far conoscere al vasto pubblico il valore dei testi di teatro friulano attraverso dei testi molto importanti e che rappresentano una fotografia di tre periodi storici diversi in regione". Ma quali sono? "Strissant vie pe gnot" di Luigi Candoni, "Mariute" di Ercole Carletti e i "Purcinei" di Arturo Feruglio. Tutti in scena allo scopo di dissodare il terreno della tradizione friulana e come omaggio ad Angela Felice, protagonista di un percorso di studio sul valore della nostra tradizione drammaturgica.
Il progetto
La produzione drammaturgica della nostra regione è ricca, varia e radicata nel tempo, oppure molto spesso viene relegata come folklorismo dialettale. "Il teatro friulano è stato anche folkloristico – dichiara Paolo Patui – , ma ha prodotto anche testi molto importanti con grande impegno morale ed etico". Con questo progetto, il teatro friulao quindi può tramutarsi in un punto di forza, un'occasione per la produzione culturale. In questo senso, tre capolavori in marilenghe verranno fatti rivivere in forma di azione scenica, sottolineandone non solo il relativo pregio drammaturgico, ma anche la forza divergente delle tematiche affrontate. Questo progetto poi vuole "riscoprire il valore di alcuni testi in lingua friulana. Questi testi infatti hanno un valore vitale, dove si intrecciano tante voci, con valore artistico e umano", ricorda il direttore artistico del teatro Giuseppe Bevilacqua.
Gli spettacoli
Il primo ad andare in scena sarà "Strissant vie pe gnot" di Luigi Candoni l'8 maggio. Nel testo, messo in scena per la prima volta nel 1975, Luigi Candoni ci offre una rilettura inesorabile e cinica delle vicende bibliche di Caino e Abele, rovesciandone i termini di paragone; qui Abele è un personaggio egocentrico e truce a cui Caino è costretto, suo malgrado a togliere la vita: una sorta di pegno da pagare per insegnare al mondo la disumanità della violenza.
Secondo appuntamento il 15 maggio con Mariute di Ercole Carletti, rappresentato e pubblicato nel 1922, unico vero e importante testo teatrale friulano che abbia il coraggio di affrontare il tema della Prima Guerra Mondiale, dei suoi strascichi sociali e umani, grazie a una vicenda drammatica che mette in primo piano l’indomabile dignità di una figura femminile che il perbenismo vacuo dei suoi familiari vorrebbe disonorare.
Il 22 maggio sarà il turno poi de I Purcinei, splendido testo teatrale di Arturo Feruglio, scritto e pubblicato nel 1943, corredato dalle vivacissime illustrazioni di Fred Pittino. Un testo dall’ironia feroce, dai tempi comici perfetti, dall’incedere ritmico seducente, ma soprattutto attualissimo nella sua spietata critica alla corruzione e alla smania di scalata sociale.
I testi
I tre testi, anche se lontani nel tempo, nei modi e nelle scritture, presentano dei fattori comuni, come la tematica della famiglia. Vengono rappresentate infatti famiglie smembrate, ciniche, sprezzanti, in cui la naturalità degli affetti deve lottare quotidianamente contro l'ingranaggio implacabile degli interessi. Inoltre, sono tutti e tre testi in friulano, ma "sporcati" non a caso dall'utilizzo di linguaggi stranieri, come l'inglese o l'italiano, e ancora il veneziano/udinese.