Sulle tracce della lontra con l’esperto a San Pietro
Un fiume lungo 63 chilometri ha molto da raccontare: domenica 3 luglio alle ore 18 a San Pietro al Natisone, presso il ristobar “Al Most”, si parlerà insieme a Luca Lapini, zoologo del Museo di Storia Naturale di Udine, del ritorno della lontra in Friuli-Venezia-Giulia e in particolare nel fiume Natisone, dove sono state trovate tracce del suo passaggio. “Conoscere per proteggere” è un evento organizzato da Wildvalley in collaborazione con il locale “Al Most” di San Pietro al Natisone e l’Associazione “Parco del Natisone”. Permetterà di vivere un’esperienza immersiva all’interno dell’habitat naturale della lontra, una specie a rischio di estinzione, perché il compito di conoscerla e proteggerla, non spetta solo agli esperti, ma anche a chi conosce il fiume per interesse turistico o sportivo. Il Natisone, infatti, è da sempre frequentato per le sue spiagge, ma da tre anni è diventato anche sede di attività outdoor alternative rispetto a quelle possibili sull’Isonzo in Slovenia. È percorribile infatti per 5 km in canoa sit on top e per un tratto di canyon in rivertrekking grazie alle esperienze proposte da Wildvalley per la stagione estiva. Proprio chi esplora anche i luoghi più nascosti di questo ecosistema che diventerà parco naturale, infatti, ne conosce la bellezza e desidera custodirla. Uno degli abitanti del Natisone che ha bisogno di protezione è la lontra: dagli anni '70, a causa dell’abuso di pesticidi, all’inquinamento dei corsi d’acqua alla distruzione degli habitat, la specie è quasi scomparsa dal territorio italiano ed europeo. La presenza della lontra che è tornata nel fiume Natisone è un segnale chiaro: questo mustelide dalle abitudini semi-acquatiche vive soltanto dove l’habitat naturale è integro e non inquinato. È quindi un bioindicatore, perché denota lo stato di salute di un corso d’acqua. Insieme a Luca Lapini, il 3 luglio si partirà alla ricerca della lontra sul fiume Natisone seguendone le tracce. Essendo un animale molto elusivo che di giorno non ama farsi avvistare, il segreto è fare attenzione ai segni della sua presenza, come i tipici escrementi chiamati spraint che si possono trovare lungo le rive che hanno la funzione di marcare il territorio. Curiosità e rispetto della natura: questi gli ingredienti indispensabili per imparare a conoscere e proteggere gli abitanti del fiume Natisone che saranno protagonisti dell’evento.