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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"Succede ad Aleppo" di Domenico Quirico vince il "Terzani"

Oggi scrivere di Aleppo, di Siria, di guerre , di migrazione, di profughi è un atto obbligatorio contro il silenzio opaco, atroce, inumano. È lezione di Tiziano Terzani»

"Succede ad Aleppo", l’intenso affresco sulla guerra civile in Siria a firma dell’inviato della Stampa Domenico Quirico - edito da Laterza - vince laXIV edizione del "Premio letterario internazionale Tiziano Terzani", che entra dunque nel vivo dell’attualità del nostro tempo affrontando un tema centrale per gli scenari del mondo. Lo ha annunciato a Milano questa mattina, giovedì 12 aprile, nella sede della Sacrestia del Bramante, la presidente della Giuria, Angela Terzani

Domenico Quirico sarà premiato sabato 12 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, alle 21, nel corso di una serata-evento, da sempre il momento più atteso del Festival vicino/lontano, che nel 2005, in collaborazione con la famiglia Terzani, ha istituito il Premio. Il festival,quest’anno alla sua XIV edizione, è in programma a Udine dal 10 al 13 maggio. La Giuria che ha assegnato il prestigioso riconoscimento è composta da Giulio Anselmi, Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Àlen Loreti, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Paolo Pecile, Valerio Pellizzari, Peter Popham, Marino Sinibaldi.
 
«Un mondo occidentale distratto, inerte, per anni ha guardato senza vedere i morti e le macerie siriane - ha spiegato Angela Terzani nel corso della proclamazione - Domenico Quirico, cronista in quel paese, si è accorto invece che “l’alchimia delle sue parole” non riusciva più a trasmettere quel caos barbaro e impunito. Nelle pagine di “Succede ad Aleppo” mette da parte i termini enfatici, dirompenti, che nei racconti di guerra tradizionalmente sembrano voler competere con il rumore delle bombe e il colore del sangue. Nonostante le lunghe esperienze nelle periferie disperate del mondo l’occhio dell’autore non conosce quella patina insidiosa, grigiastra, di chi ha già visto tutto e conosce già il peggio. Nell’epoca in cui milioni di persone si accaniscono su una tastiera per commentare notizie sfacciatamente bugiarde o per inseguire esili promesse virtuali questo libro percorre un itinerario faticoso, inesplorato. Per i suoi inediti, teneri necrologi di guerra, per questa scrittura eretica di fronte alla carneficina siriana e alla indifferenza della opinione pubblica, la giuria affida a “Succede ad Aleppo” il premio Terzani 2018». 

E Domenico Quirico ha dichiarato: «Oggi scrivere - di Aleppo, di Siria, di guerre, di Migrazione di profughi - è un atto obbligatorio. Contro il silenzio: opaco, atroce, inumano. È la lezione di Tiziano Terzani. Sui giornali finché esisteranno, nei libri, con le immagini, le parole: guardare, ascoltare impregnarsi della violenza del mondo e scrivere. Scrivere per disfarsi dei pregiudizi, dell'illusione di aver già compreso tutto, della paura».
 
«In questo libro - ha commentato Angela Terzani -  Quirico non ci dice perché in Siria sia scoppiata la guerra civile. Ha scelto con chi stare: con l’Armata siriana libera di Aleppo che con un coraggio che non ha niente di brutale si difende contro i soldati di Assad. Non ci dice quanti sono i morti dall’una e l’altra parte. Sa che contarli non ci dice ancora niente sulla guerra. La guerra è quel bambino che ti sorride e un attimo dopo è ucciso da una scheggia; è quell’elicottero che ronza sopra i tetti e il momento in cui esci di casa ti spara; è quella camera da letto al terzo piano, senza scala e senza muri e senza umani; sono quegli uomini col kalashnikov appostati dietro l’angolo che hanno paura. Alla fine non sai ancora perché combattano in Siria, ma sai un po’ di più sull’uomo, il suo idealismo, il rammarico con cui muore. Per potercelo dire il giornalista dev’essere tornato a essere un semplice uomo. Anche di questo vorremmo ringraziarlo».

 
Domenico Quirico, giornalista e inviato, dalle pagine de la Stampa ha raccontato le vicende dell’Africa e del mondo arabo degli ultimi vent’anni. Ha attraversato il Mediterraneo su una barca di migranti, è stato sequestrato dai soldati di Gheddafi in Libia nel 2011 e dai jihadisti siriani nel 2013. Tra i suoi numerosi libri, i più recenti sono legati alla sua esperienza di giornalismo di presenza: con Neri Pozza ha pubblicato: Il paese del male. 152 giorni in ostaggio in Siria; Il Grande Califfato; Esodo. Storia del nuovo millennio (finalista del Premio Terzani, edizione 2017) e Ombre dal fondo (con P. Piacenza). Con Laterza ha pubblicato nel 2017 Succede ad Aleppo.

Alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2018 del Premio Terzani è intervenuta anche Anna Gialluca, direttore editoriale Laterza: «Il premio Tiziano Terzani - ha dichiarato - è il riconoscimento più significativo e felice al lavoro di Domenico Quirico che da oltre vent’anni racconta la sua esperienza del mondo arabo sconvolto da conflitti fratricidi. Solo la sua testarda volontà di comprendere e raccontare quel mondo che ci appare indecifrabile e lontano gli ha permesso di continuare il suo lavoro superando prove molto difficili. È poi un vero onore vedere riconosciuto a questo libro, Succede ad Aleppo, pubblicato dalla nostra casa, il premio Tiziano Terzani. Il nostro sforzo costante è quello di dar voce a quegli autori che con la loro testimonianza, la loro esperienza e la loro riflessione facciano luce sulla complessità umana e politica del mondo attuale. Domenico Quirico lo ha fatto con grande coraggio, inaugurando tra l’altro una iniziativa editoriale che non a caso porta il titolo Storie di questo mondo».

Alla Serata del Premio Terzani interverrà anche Emel Mathlouthi, l’artista tunisina divenuta icona della primavera araba: a Udine risuonerà così la voce che ha scandito in musica la “Rivoluzione dei gelsomini”. Il Premio Terzani 2018 offrirà una straordinaria occasione per incontrare e conoscere la celebre artista: la sua Klemti horra (My Word is Free) è diventata l’inno della piazza tunisina ed Emel è stata anche invitata a cantarla a Oslo, nel 2015, in occasione della consegna del premio Nobel per la pace alle quattro organizzazioni della società civile tunisina che hanno operato a favore della svolta democratica del Paese. Nel suo canto di libertà risuonerà idealmente lo spirito pacifista di quel Tiziano Terzani che scrisse le Lettere contro la guerra e che abbiamo trovato espresso anche nelle pagine di molti degli autori che nel suo nome sono stati premiati a Udine.

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