"Sintesi astratte", il non figurativo protagonista in ARTtime
Aria nuova, aria di freschezza in ARTtime: la dinamica ed instancabile galleria udinese è pronta infatti a presentare una nuova collettiva speciale. Giovedì 19 maggio 2022 alle ore 9:00 apre i battenti la mostra “Sintesi astratte”.
Come suggerisce il titolo, si tratta di una rassegna dedicata all'astrazione, aperta a linguaggi formali ed espressivi differenti e diversificati. Gli stili peculiari di sette personalità del mondo dell'arte – italiana ed internazionale – arricchiranno gli spazi di vicolo Pulesi con dinamismi e cromatismi pronti a stupire appassionati e visitatori. Un arricchimento che risiede soprattutto nella sintesi.
Rimarrà aperta e visitabile fino a mercoledì primo giugno.
Sabato 21 maggio alle ore 17:30 avrà luogo il vernissage, un momento conviviale di incontro e dialogo, all'insegna dell'Arte e di tutto ciò che ruota attorno ad essa.
Espongono: Stefano Bottazzo, Luciana Capperucci, Giovanni Greco, MARZU, Alessandro Priolo, Paolo Schiavon e Claudia Simon.
Stefano Bottazzo, medico di professione, è diventato pittore animato da una grandissima passione. Dopo aver sperimentato varie tecniche alla fine è approdato al filone stilistico informale, quello che, liberando l'opera dal legame con il significato, assicura una maggiore libertà espressiva. Di pari passo Bottazzo ha approfondito per via teorica l'estetica e la critica d'arte, campi arricchenti imprescindibili alla comprensione a 360 gradi dell'arte (sia antica che contemporanea). L'artista ha la fortuna di risiedere nel centro storico di Venezia e la sua abilità artistica ed espressiva deve molto agli insegnamenti della maestra Mariateresa Sartori; Bottazzo ha anche approfondito il tema del mosaico. Espone regolarmente nella sua Venezia ed ha partecipato a prestigiosi premi.
Luciana Capperucci, pittrice autodidatta, ha coltivato sin dall'adolescenza la passione per la pittura, dipingendo spontaneamente, frequentando corsi e visitando musei. Nei suoi lavori l’artista graffia con un apposita punta di metallo la superficie, precedentemente preparata con sfoglia d’oro e ricoperta con pastelli a cera di diversi colori. Tale procedimento le permette di mettere in evidenza le parti più nascoste di una rappresentazione e creare un tessuto cromatico suggestivo. Con leggeri e soffici graffi, l'artista fa emergere quello che non si rivela ad un primo sguardo. Le opere realizzate non sono collegate da un tema comune, bensì da una ricerca di leggerezza, di sottrazione di peso delle forme e delle strutture, fino a trasformare soggetti e paesaggi in visioni oniriche.
Lo schema figurativo delle opere di Giovanni Greco viene infranto a favore di un’urgenza espressiva legata alle sfere più profonde dell’Io. Si tratta di creazioni davanti alle quali ci si accorge a poco a poco di entrare in uno stato empatico-sensoriale, una poetica che accosta semplici segni e pennellate vibranti, volti in background ed evocazioni che danno vita a un articolato contrappunto con lo sfondo. Astrazione formale e figurazione reale dai toni forti ma delicati esaltano la potenzialità estetica di Greco. La superfice pittorica diventa il fondale perfetto per stimoli esterni e sensazioni interne registrati attraverso un ampio ventaglio di elementi. È come se la pittura di Greco divenisse trascrizione emotiva della realtà, una realtà in frantumi, che suscita interrogativi, angosce, inquietudini.
Marcello Marzulli, in arte MARZU, è nato a Bari ma ora vive e lavora in provincia di Bologna. Da sempre attratto dalla pittura si è formato come autodidatta. Il primo amore fu verso Monet e Van Gogh, i loro capolavori lo hanno affascinato e spinto a leggere, informarsi e iniziare a dipingere sperimentando. Dopo studi e opere di stampo neo-impressionista MARZU è passato all'astrattismo, sempre all'insegna di nuove ricerche. Ciò che lo ha sempre attratto è la natura: i suoi colori, le sensazioni meravigliose di tramonti, albe, delle foreste, dei laghi, del mare. Ma poi la sofferenza di veder inquinare tutto ciò lo ha portato a sottolineare come su un bellissimo insieme di colori che la natura ci offre, spessissimo, c'è la contaminazione, di cui l'uomo dovrà rendere conto.
Lo stile che caratterizza le opere di Alessandro Priolo è informale, talvolta intriso di espressionismo astratto. L'informalità, come la propria arte, lo rendono libero. I messaggi e le emozioni che l'artista vuole trasmettere sono diversi; a volte riguardano un forte impatto energetico, una certa forza e dinamismo (energia sprigionata dalla forza e dall'intensità del colore), altre volte denotano una ricerca spirituale, atta alla costruzione della propria "essenza interiore". La forza e la gestione del colore rappresentano per Alessandro Priolo, un modo per andare oltre la creatività stessa, per raggiungere il mondo dell'armonia. La libera ed istintiva espressività è volta al raggiungimento dell'equilibrio e della conoscenza di un mondo che trascende la realtà e lo carica di concetti nuovi.
Ai tempi della scuola Paolo Schiavon non ha mai avuto un grande rapporto con il disegno artistico, anzi, prediligeva le materie tecniche. Ha iniziato a dipingere per caso, grazie ad un regalo, ed ha scoperto un mondo meraviglioso. Dipingere è emozione a 360°, è fermarsi, entrare in contatto con se stessi, contestualizzare sulla tela lo stato d’animo di quel momento, è riscoprirsi, vivere un momento meditativo. Le sue mansioni professionali lo portano quotidianamente a contatto con persone in difficoltà che richiedono non solo soluzione ai loro problemi concreti ma ascolto e sostegno alle loro fragilità, dipingere allora diventa l’occasione per esprimere le proprie emozioni; la tela diventa l’interlocutrice prediletta alla quale Paolo sceglie di raccontarsi.
Claudia Simon è nata a Barcellona e abita a Rosenheim – in Alta Baviera – da molti anni. Già a 16 anni la giovane appassionata d'arte ricevette lezioni dalla pittrice Gerlinde Krauss sulla pittura a olio. In passato si è misurata con la pittura di nudo, la ceramica, i lavori in argento e la fotografia. A intervalli regolari, studia con artisti famosi, come ad esempio il Prof. Nikolaus Hipp alla Summer Academy di Aschau, oppure con Bernd Zimmer e il Prof. Markus Lüpertz alla AdBk Kolbermoor. Attualmente dipinge soggetti astratti e scene dal mondo naturale con pittura a olio e acrilica, spesso in tecnica mista; utilizza anche le spugne su supporti di legno, tela e acrilici. I soggetti maggiormente amati da Claudia Simon sono principalmente le rappresentazioni di bellezze naturali.
La mostra sarà visitabile fino al 1° giugno presso la Galleria ARTtime di Vicolo Pulesi 6 a, Udine con il seguente orario: lunedì dalle 15:30 alle 19, dal martedì al sabato dalle 9 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19. Ingresso libero.