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Scrivo dunque sono: corso di scrittura creativa al Malignani

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Fermarsi a scuola nel pomeriggio, per tre ore, dopo la consueta mattinata di lezioni. Non per obbligo, ma per scelta. Accantonare gli smartphones e i pc per incontrare autori, dialogare con loro, leggerne alcune pagine particolarmente significative. E poi immergersi completamente nella propria scrittura. Scoprendo, magari con sorpresa, che scrivere non è solo obbligo, noia e fatica, ma anche piacere inatteso, creatività, scoperta di sè, delle proprie aspirazioni e del proprio modo di stare al mondo. Utopia? Assolutamente no. E' il corso di scrittura autobiografico-creativa Scrivo dunque sono, tenuto dalla poetessa Antonella Sbuelz insieme alla professoressa Barbara Esente durante l'intero periodo scolastico. Dall'inizio di novembre, una o due volte al mese, sono stati ospiti della scuola diversi poeti, giornalisti e scrittori che hanno condotto il gruppo di giovani alla scoperta di se stessi attraverso la scrittura. Afferma uno dei partecipanti, Daniele: "Scrivo dunque sono. Parole vere. Scrivo quello che sono. Sto imparando a mettere su carta quello che fa parte di me, a rendere più reali ricordi, emozioni, sensazioni. E lo devo a questi incontri." Il corso rappresenta un'occasione per pensarsi, esprimersi, mettere ordine fra le proprie emozioni e i propri sentimenti, esplorare ciò che si prova, si sente, si teme, si vive. E magari comprendere meglio se stessi, perché scrivere aiuta anche a portare alla luce ciò che spesso di noi non ci rendiamo ancora conto di sapere. Tra gli ospiti di quest'anno, generosi e spesso estremamente coinvolgenti, gli scrittori Gian Mario Villalta, Alberto Garlini e Mauro Covacich, il giornalista Paolo Medeossi, i poeti Alessandro Canzian e Davide Rondoni. A ognuno di loro i ragazzi hanno rivolto domande che spaziavano dalla curiosità biografica ai grandi sentimenti di sempre, dalla funzione della letteratura al senso e ai sapori della vita. Ne sono nate lezioni spesso magistrali e dialoghi dapprima intimiditi e poi via via più serrati. Sempre più numerosi i ragazzi che avvertono il bisogno di questo percorso condiviso e che chiedono di prendervi parte: si è reso necessario selezionarli, e non si è trattato di un compito semplice. Alla conclusione del corso, i ragazzi si sono infine prestati anche a fare da giuria studentesca per decretare il vincitore della Sezione giovani del Premio di poesia Castello di Villalta. Scrivere e leggere per interpretare criticamente la parola e la vita: tappe che si possono condividere, scoprendone insieme la potenza creativa.

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