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Ricordati a Udine defunti e martiri della società civile nella ricorrenza di san Thomas Becket

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Celebrazione eucaristica in San Giacomo promossa dal Fogolâr Civic don Bordignon: "Lo Spirito Santo sostenga il nostro bene operare per la collettività!" Travain: "Non dimenticheremo mai Giulio Regeni per cui pretendiamo umana giustizia!" Retta dal presidente del "Fogolâr Civic" euroregionalista ed ornata con nastri recanti i colori dei sette popoli un tempo riuniti nel cuore dell'Europa dalla grande Aquileia, la veneranda insegna con l'aquila ad ali spiegate nel cielo del Friuli, glorioso simbolo dell'antica metropoli cosmopolita locale, ha salutato i momenti pregnanti delle cerimonie dedicate a Udine a fine anno alle pie rimembranze della società civile, locale e globale. Come avviene dal 2010, infatti, presso la chiesa di San Giacomo, luogo tradizionalmente deputato in città alla cara memoria dei trapassati, giovedì 29 dicembre 2016, per iniziativa del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic", presieduto dal prof. Alberto Travain, si è rinnovata l'annuale "Santa Messa per i Defunti della Società Civile" nella ricorrenza dell'assassinio dell'arcivescovo medievale inglese Tommaso di Canterbury, mito storico internazionale di resistenza contro la tirannide, che fu anche modello per il patriarca aquileiese Bertrando di Saint Geniès, patrono civico udinese e friulano. La celebrazione, con preghiere nelle lingue storiche della regione e nell'antico comune latino, è stata presieduta dal "cappellano" del Fogolâr Civic, don Tarciso Bordignon, concelebrante don Luigi Zuliani, del servizio ecclesiastico della cappella. Una funzione religiosa nel solco della tradizione ma vissuta anche in termini interculturali poiché dedicata ai testimoni del più vario volontariato civile, sociale, culturale, politico, umanitario, di ogni tempo e luogo: "i precursori e i compagni estinti di un generoso impegno a tutela e promozione di umanità e giustizia, di libertà e dignità individuali e collettive variamente considerate e sempre agognate" come li ha definiti il prof. Travain. "L'arcivescovo Tommaso non scese a compromessi con il potere tirannico perché animato dallo Spirito Santo. Un esempio per tutti, anche per noi, oggi!" ha detto don Tarcisio, che nell'omelia ha sottolineato il valore di una sana ispirazione nell'agire quotidiano e di un saldo sostegno ideale di fronte alle scelte della vita. Sincera gratitudine, ha espresso il sacerdote, nei riguardi di quanti a vario titolo si spendono per costruire e difendere un bene comune. Immancabile, incombente il richiamo alla valorosa testimonianza di Giulio Regeni, il giovane ricercatore universitario friulano assassinato in Egitto sotto un regime menzognero e tirannico pur avallato dallo Stato italiano, un martire che il Fogolâr Civic considera alla stregua di un "santo laico", eroe cosmopolita ed orgoglio regionale, mentre il collegato Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl" lo ha già proclamato, nel febbraio scorso, proprio secolare "patrono" sociale. Ecco allora che, al termine della cerimonia, presso l'"Altâr dai Muarts", quando le bandiere del Fogolâr Civic si sono inchinate alla deposizione dell'usuale dedica floreale ai defunti del sodalizio e di tutta la società civile - con particolare menzione, quest'anno, per il sodale Nicola Luisi, ispettore di polizia in pensione e tra i fondatori del coordinamento civico udinese di "Borgo Stazione", e anche per il consigliere municipale prof. Natale Zaccuri, amministratore ed interlocutore culturale di certificato rango - , un nastro giallo con scritto in lingua friulana "Justizie par Giulio Regeni, orgoi dal Friûl" è stato personalmente annodato al bouquet dal presidente Travain che ha dichiarato, a conclusione dell'evento, come sul caso del dottorando di Fiumicello il Fogolâr Civic non si limiti a reclamare verità conclamate da tempo bensì il trionfo della più severa umana giustizia su carnefici e complici materiali e politici: "Giulio Regeni è un eccezionale simbolo morale incarnato nella nostra terra e altruisticamente rivolto alle piaghe del nostro mondo: un punto di partenza e d'orgoglio su cui l'oblio non potrà mai scendere e da cui certo prendere le mosse nel presente e nel futuro". Tra le rappresentanze, anche il presidente o "cameraro" dell'Arengo civico udinese, prof.ssa Renata Capria D'Aronco, insieme al "procuratore" arengario dott.ssa Maria Luisa Ranzato e al consigliere quinteriale sig. Alfredo Maria Barbagallo. Inoltre, tra gli alfieri e i cerimonieri sociali, immancabili le signore Marisa Celotti, Milvia Cuttini e Jolanda Deana nonché lo studente Riccardo Cutrino. A rappresentare il gruppo sodali, le signore Antonietta Monzo Menossi, neocavaliere della Repubblica, Luigina Pinzano, Mirella Valzacchi e Gianna Zuccolo. Presente anche l'ex assessore comunale alla cultura, dott.ssa Marisanta di Prampero de Carvalho.

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