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Giovedì, 28 Marzo 2024
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“Resistence cuintri des cjacaris e dai imbrois”: civismo udinese per il 25 aprile

Per la Festa della Liberazione, il Fogolâr Civic chiama alla mobilitazione permanente contro la retorica e le ambiguità di Stato.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

“Celebrare, in Friuli, in Italia, la Festa della Liberazione sia celebrazione a 360 gradi di ogni rivolta contro ogni tirannide ed invasione nonché incitamento a presidio e mobilitazione popolari permanenti. Non sia, invece, celebrazione della presente Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza sì, ma manifestatasi in mille campi figlia non degna dei suoi molteplici ideali e valori: una Repubblica che per interessi di bottega e strategici disinvoltamente dialoga, ai suoi vertici, con conclamati tiranni quali, non ultimo, il generale-presidente egiziano Al Sisi e ciò nonostante l'impunito scempio in terra nilotica del probo ricercatore friulano Giulio Regeni, un vero 'resistente' della cultura, della civiltà, della verità, che lo Stato italiano – sono due anni e tre mesi esatti dalla tragedia – mostra chiaramente di aver deciso di sacrificare e sulla cui tragedia ancora si concede qualche insopportabile nota retorica. Celebriamo i popoli che si ribellano ai loro tiranni e ai loro invasori, ovunque, nello spazio e tempo. Ma basta richiami alla difesa dei valori di una Repubblica che, in mille modi ed in mille campi, da tanto tempo ne ha fatto carta straccia!”. Questa la durissima nota del Fogolâr Civic udinese, guidato dal prof. Alberto Travain, in occasione del 25 aprile 2018: “'resistence cuintri di cjacaris e imbrois di Stât', contro retorica e ambiguità istituzionali ci si deve tutelare e ribellare al giorno d'oggi!”

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