Oltreconfine 1918/2018 si conclude con una passeggiata teatrale
Oltreconfine 1918/2018 si conclude con una passeggiata teatrale che attraversa il Friuli. L'iniziativa, dedicata alle memorie della grande guerra sul confine italo austriaco, ha incontrato associazione, scuole, famiglie, amministrazioni locali in un percorso di 17 serate.
La passeggiata
I curatori dell'associazione Cikale Operose e il direttore artistico Francesco Accomando hanno lavorato per due mesi con un gruppo di attori non professionisti nella costruzione di una restituzione drammaturgica delle memorie raccolte. La passeggiata "In cammino: la pace dei morti, il silenzio dei vivi" partirà del comune di Palmanova e proseguirà con altre 16 tappe fino alla fine di agosto, con l'ultima replica e la salita all'Ara Pacis di Medea. Ad accompagnare la passeggiata ci saranno i racconti e le letture dalla Grande Guerra. In caso di maltempo gli eventi dovranno essere rinviati.
Oltreconfine
Progetto partecipativo che ha riunito i cittadini e le associazioni di 17 comuni del Friuli: Palmanova (capofila), Aiello del Friuli, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Campolongo Tapogliano, Castions di Strada, Chiopris Viscone, Gonars, Medea, Romans D’Isonzo, Ruda, San Vito al Torre, Santa Maria La Longa, Torviscosa, Trivignano Udinese, Villesse, Visco. Tutti territori che, nel 1915, si trovarono “presi in mezzo” dalla guerra, essendo a ridosso o sul confine tra l’Impero Austro-Ungarico e il Regno d’Italia. «Il cammino ricorda i tanti che all’epoca della Grande Guerra, hanno attraversato, in cammino, il territorio di confine del Friuli – spiega il direttore artistico Francesco Accomando - Migliaia e migliaia da Caporetto a dopo la fine della guerra, truppe in avanzata e in ritirata, militari in rientro dal fronte per la licenza, prigionieri ed ex prigionieri di ritorno, civili fuggiaschi, profughi, deportati… Tutta la narrazione di Oltreconfine parla di questo continuo movimento massivo. Così lo spettacolo ha la forma del camminare, una sorta di rituale laico che coinvolge attori e pubblico nell’atto del ricordare e nello stesso tempo è l’invito a un cammino collettivo da intraprendere per costruire una pace forse mai raggiungibile nella sua pienezza»