"Per programmare una collezione" alla AT di via Aquileia
La galleria A.T. ArteContemporanea presenta nei suoi spazi espositivi dal 20 maggio al 27 giugno 2015 le opere di una decina di artisti nazionali ed internazionali che negli anni 60 e 70 con il loro lavoro hanno dato un forte contributo al fenomeno artistico denominato "Arte Cinetica e Programmatica".
Questo movimento, nato nel 1952 con il "Manifesto del macchinismo" di Bruno Munari e consacrato poi nel 1962 dallo stesso artista a Milano, alla Olivetti, nella rassegna omonima "Arte Programmata", si caratterizza per il modo in cui l'opera viene prodotta quale esito di un progetto. In particolare può implicare certi movimenti che possono essere reali - indotti da correnti d'aria o governati da meccanismi - oppure apparenti - cioè percepiti dall'osservatore in forza dei suoi spostamenti rispetto all'opera e degli effetti variabili di luce e forma. E' comune nella realizzazione l'uso di materiali non tradizionali: plastiche, metalli, carte, vetri, motori. La progettazione è studiata nei particolari in funzione degli effetti sullo spettatore e si completa attraverso l'uso di tecniche produttive tipiche dell'industria. L'artista quindi deve possedere un'adeguata padronanza scientifica e tecnologica, la sua arte non è frutto di ispirazione, non è basata sul gesto o sulla materia, ma sulla razionalità e sul controllo della mente.
Questa collettiva, lungi dall'essere una mostra esaustiva sull'arte cinetica e programmata che enumera una gran quantità di gruppi e artisti in Europa e America, vuole semplicemente offrire uno spaccato visivo su questo importantissimo fenomeno dell'arte contemporanea ed incuriosire lo spettatore a riflettere sui molteplici aspetti della forma che assume l'opera d'arte.