La Resistenza senz'armi, in mostra i 600 mila "no" a Hitler e all'alleato Mussolini
Una storia poco conosciuta, a lungo dimenticata. Quella dei militari italiani prigionieri nei campi di concentramento nazisti dopo l'armistizio dell’8 settembre 1943. In occasione del Giorno della Memoria 2022, l'Anpi – Comitato Provinciale di Udine, insieme al Comune di Udine, organizza la mostra storico-documentaria intitolata “600.000 NO a Hitler e all'alleato Mussolini” dedicata agli Internati Militari Italiani (I.M.I.).
L'esposizione sarà presentata al pubblico sabato 22 gennaio, alle ore 9.45, a palazzo Garzolini – Di Toppo Wassermann, in via Gemona 92. Seguirà l'inaugurazione, alle ore 11.00, alla Galleria “Tina Modotti”, che ospiterà la mostra fino al 20 febbraio. Per partecipare all'evento, è necessario essere in possesso del green pass rafforzato e prenotare scrivendo all'indirizzo e.mail anpiudine@gmail.com o telefonando allo 0432.504813 (che risponde dal lunedì al venerdì con orario 9.30-13.00). Ai partecipanti sarà richiesto di indossare la mascherina FFP2.
Una Resistenza senz'armi
In seguito all’armistizio, i militari italiani furono abbandonati a se stessi. Di fronte a scelte considerate disonorevoli, rifiutarono l'offerta dei tedeschi di continuare la guerra al loro fianco e scelsero la prigionia e la deportazione nei lager di Germania e Polonia. Accettarono, spesso in solitudine, senza la protezione della Convenzione di Ginevra, le inevitabili restrizioni della libertà, l’irrisione e il marchio di traditori, quando invece si sentivano legati, nel caso degli ufficiali, al giuramento di fedeltà alla monarchia e non al regime di Salò e subirono condizioni degradanti di vita e la fame. «Questa mostra non è il risarcimento a tanti anni di oblio, ma il giusto riconoscimento di una forma silenziosa di “Resistenza”, che i militari italiani seppero attuare con una scelta consapevole tra l'appiattimento al nazifascismo e la dignità di uomini liberi», afferma Dino Spanghero, presidente dell'ANPI provinciale di Udine.
Le ricerche storiche, condotte negli ultimi anni sulla base di un'accurata documentazione ufficiale che ha ricostruito gli avvenimenti precedenti e successivi all’armistizio, parlano di un’ “altra” forma di Resistenza, una Resistenza senza armi. Vi è stato, quindi, un fiorire di pubblicazioni di testimonianze, lettere e diari divenuti finalmente patrimonio civile e culturale collettivo. La mostra, “600.000 NO a Hitler e all'alleato Mussolini” vuole celebrare il sacrificio e la coerenza di quanti, tra i militari, ritennero conclusa l’esperienza bellica a fianco dei tedeschi e cominciarono, sia pure tra incertezze e inesperienze, a muovere i primi passi sulla strada del confronto democratico.
La mostra
L'esposizione narra la vicenda degli IMI attraverso 20 pannelli informativi, che calano i visitatori nella dimensione storica e umana dei prigionieri avvalendosi anche delle fotografie clandestine scattate, a rischio della vita, da Vittorio Vialli nel lager in cui egli stesso era detenuto. Completa la mostra un interessante video con brani dal “Diario di prigionia di Giovanni Malisani”: le parole del sottotenete friulano degli Alpini, a cui dà voce l'attore Alessandro Maione, si intrecciano al filmato di Benedetto Parisi restituendo un quadro di toccanti emozioni.
La mostra potrà essere visitata fino al 20 febbraio, con il seguente orario: venerdì 16.00-18.30; sabato e domenica 10.00-13.00 e 16.00-18.30. L'ingresso è gratuito.
L’iniziativa ha ricevuto il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e il patrocinio di Ute – Università Terza Età, Arci Udine e Pordenone, Aned – sezione di Udine e Istituto Friulano per la storia del Movimento di Liberazione.