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Casa Cavazzini / Centro / Via Cavour, 14

Grande mostra di Casa Cavazzini, obiettivo 70 mila visitatori grazie al capolavoro di Dalì

Cinquantacinque opere d'arte, da più di 30 musei, più di mille prenotazioni a due settimane dall'apertura: ecco tutti i numeri dell'attesa seconda esposizione targata Comitato San Floriano. Ci sarà anche l'opera del genio catalano

Raggiungere almeno 70 mila visitatori. È l'obiettivo dichiarato per la nuova mostra a Casa Cavazzini. L'allestimento è in via di definizione e l'apertura è prevista per il 18 febbraio. La mostra, dal titolo "Insieme", resterà aperta fino al 16 luglio. È già possibile prenotare la propria visita attraverso il sito dedicato. Archiviati anche i problemi di trasporto delle opere che arrivavano dalle collezioni del Regno Unito. 

La mostra a rischio a causa della Brexit

I numeri

Sono 55 le opere esposte, di cui due sono sculture. Un terzo di questi capolavori sono italiani, mentre gli altri provengono dall'estero. In genere sono realizzazioni mai state esposte in Italia. Un proposta ricca e variegata di arte occidentale che spazia dal 1851 al 1992. Nell'elenco degli autori emergono John Everett Millais, Franz von Stuck, Vasilij Kandinskij, Salvador Dalí, Alberto Savinio de Chirico, Renato Guttuso, Michelangelo Pistoletto, Giuliano Vangi, Gianfranco Ferroni, Tibor Csernus. C'è spazio anche per un'opera del friulano Mirko Basaldella. Il dipinto che verrà proposto non è mai stato esposto prima. Coinvolti più di 30 musei e collezionisti di otto paesi d’Europa diversi: Austria, Croazia, Francia, Italia, Polonia, Spagna, UK e Ungheria. Ci saranno dipinti che arrivano dal Belvedere di Vienna, dal Petit Palais e dal Musée Carnavalet di Parigi, ma anche da Palazzo Pitti a Firenze e dal Mart di Rovereto, dalla Royal Academy of Arts di Londra e dal Teatre Museu Dalí di Figueres.

Alcuni dettagli

Come attori, tutte le opere esposte nella mostra "Insieme" trasformeranno le sale di Casa Cavazzini in un dramma teatrale intenso, dedicato alla condizione umana, in particolare a quei legami che fanno vivere, alla passione con cui tentiamo di superare solitudini e distanze. La mostra inizia con Salvador Dalí e la sua raffinata opera Dalí di spalle che dipinge Gala di spalle, resa eterna da sei cornee virtuali provvisoriamente riflesse in sei specchi veri. Salvador Dalí cita idealmente Diego Velázquez, ritraendo Gala e se stesso in un intreccio di domande, nostalgie, conoscenza profonda e ignoranza inevitabile, amore struggente e inafferrabilità fatale. Verso la sua conclusione, nella sezione intitolata “Smarrirsi” ritorna sul senso di distanza davanti al potente e piccolo dipinto di Gianfranco Ferroni, Interno lettino disfatto, capace d'ipnotizzarci mettendo in scena quasi nulla, eppure rendendo benissimo il senso dell’attesa che qualcosa accada, di fronte a quel letto sfatto e abbandonato, quasi segno di quanto la vita sia progressivamente piena di vuoti. Come affermato dall'assessore alla Cultura del Comune di Udine Fabrizio Cigolot"Visitare questa mostra non è semplicemente ammirare delle incredibili opere d'arte, ma è un'esperienza che lascia segni indelebili nel cuore e nell'anima".

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