Udine al meeting dei popoli di Rimini con un omaggio a Don Emilio de Roja

Quest'anno il Comune di Udine sarà presente al Meeting per l'amicizia tra i popoli di Rimini, evento culturale di portata internazionale che aprirà i battenti sabato 20 Agosto per concludersi il 25 Agosto con il titolo “Una passione per l’uomo”.

L'amministrazione comunale ha infatti deciso di partecipare da protagonista con la Mostra: "Costruire sempre: Don Emilio de Roja, storia di una vista costantemente all'opera" curata dal Centro Culturale il Villaggio e dall’associazione Partigiani Osoppo, già presentata nei mesi di Marzo e Aprile in galleria Tina Modotti collezionando migliaia di visitatori.

“Ringrazio il Sindaco e l’Assessore Cigolot che hanno accettato di buon grado l'invito e la disponibilità del Meeting di Rimini ad inserire la storia di Don de Roja nell'elenco delle Grandi Mostre che saranno presenti alla manifestazione” dichiara il consigliere Govetto che ha propiziato la collaborazione. “Alla manifestazione sono attese centinaia di migliaia di presenze ed il Meeting di Rimini è una delle più importanti occasioni di incontro e di cultura a livello nazionale che gode, oltre che di grande partecipazione, anche di ampio eco mediatico. Credo che la presenza della Mostra di Don de Roja al Meeting possa essere una bella occasione per far conoscere la storia del nostro territorio, oltre che l’opera straordinaria di Don de Roja”.

Don Emilio De Roja

Il fatto che Emilio De Roja fosse un sacerdote, amatissimo dalla gente udinese e friulana, non deve far pensare che si tratti di una figura strettamente circoscritta alla realtà ecclesiastica. Emilio De Roja fu, al contrario, persona di grandissima incidenza culturale per l’intera città di Udine, come testimonia la mostra, in un periodo complesso e travagliato che va dalla Seconda guerra mondiale ai primi anni ’90 del secolo scorso. Si affacciò, infatti, alla notorietà storica giovanissimo, quando fu una delle anime principali della brigata partigiana ‘Osoppo’: la formazione dei ‘fazzoletti verdi’ nata per contrastare l’occupazione nazista e allo stesso tempo arginare le ambizioni titine sul territorio friulano. Già in questo contesto riuscì a dare un contributo significativo assumendo posizioni di attenzione umana e di coscienza civile anche verso i nemici.

La mostra cita a questo proposito il suo soccorso a soldati feriti di entrambi gli schieramenti e il famoso episodio della liberazione incruenta di Udine grazie al suo intervento e, in particolare, la messa in sicurezza delle carceri. L’impeto umano attento a quanto avviene e l’animo ‘costruttore’ friulano lo portarono successivamente ad ingaggiarsi con un nuovo nemico: la povertà materiale e culturale presente in ampi strati della popolazione. Per questo volle impegnarsi in quello che era forse il centro del degrado cittadino nel dopoguerra: il quartiere di san Domenico.

L’impatto di De Roja fu imponente: dal nulla costruì scuole di formazione professionale, strutture di accoglienza, centri di recupero per alcolisti, contribuì alla ristrutturazione delle case fatiscenti ed infine avviò l’opera che ancora caratterizza questo pezzo di Udine: la casa di accoglienza dell’Immacolata. Un luogo di accoglienza, questo, che mostrò a tutti come anche gli ‘irrecuperabili’ fossero invece ‘recuperabili’.

Morì nel 1992 amatissimo dalla gente che affollò a migliaia il funerale celebrato da 5 vescovi e 300 sacerdoti.

Oltre al Comune di Udine l'evento è stato sostenuto dalla Fondazione Friuli, dalla Coo, dalla casa dell’Immacolata e dalla Farmacia Favero.

L'inaugurazione si terrà sabato 20 alle 16.00: oltre alle autorità parteciperanno diverse azienda del territorio udinese e l'evento sarà occasione per far conoscere la città e il territorio udinese all'interno della fiera.