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Mittelfest 2020: il primo festival post-covid con spettacoli dal vivo e pubblico presente

L'evento si svolgerà dal 5 al 13 settembre, Fedriga:"Sarà il festival della ripartenza"

Il festival, che normalmente si svolge nel mese di luglio, quest'anno è stato spostato a settembre, dal 5 al 13, sempre a Cividale del Friuli. Sarà il primo, fra i grandi festival regionali, con spettacoli del vivo e pubblico presente in spazi chiusi (in totale sicurezza) dopo l'emergenza sanitaria.

Il festival

Gli attori, il pubblico e gli spettacoli dal vivo programmati troveranno spazio in tre location tradizionali (il Teatro Ristori, la Chiesa di San Francesco e Santa Maria dei Battuti), anche se non è escluso l’utilizzo di luoghi nuovi, con le misure di protezione e i controlli necessari a garantire artisti, pubblico e lavoratori del festival.

Direzione

Per il terzo anno consecutivo, il Mittelfest sarà firmato dal direttore artistico Haris Pašović e guidato dal nuovo Cda, alla cui presidenza, da febbraio 2020, c’è Roberto Corciulo, affiancato da Stefano Balloch, vice presidente, e dai consiglieri Marco De Mauro, Giovanni Nistri, Livio Semolic. In attesa dei dettagli sul cartellone 2020, la prima anticipazione annuncia per la giornata inaugurale un concerto dal particolare significato: il Requiem di Mozart, affidato all’Orchestra Fvg

Nuova edizione

Per questa nuova edizione, Pašović ha scelto il tema "Empatia", che così sintetizza: “Se ti ferissi e sanguinassi, preferiresti avere accanto a te in quel momento critico la tua cara amica che sviene quando vede sangue o un medico competente che può fermare il sanguinamento, agendo in modo professionale senza alcun sentimento? Questa domanda, posta dal defunto scienziato americano Carl Sagan, e alcune idee correlate portate in discussione dal famoso psicoanalista italiano Massimo Recalcati, acuiscono il nostro pensiero sul significato dell'empatia. Che cos'è l'empatia? È possibile un mondo senza empatia? Al contrario, un mondo con troppa empatia – così ancora Pašović - è del tutto inutile, pieno di sentimenti infiniti e menti sfocate? Questo è il motivo per cui abbiamo scelto l'empatia come tema principale del Mittelfest 2020. Nel mondo ferito dal Covid-19, dalla perdita economica, dall’aumento della disoccupazione, e dai grandi problemi sociali c'è posto per l'empatia? E se c'è, allora perché, quando e quanto rende migliori le nostre vite? Gli artisti proveranno ad esprimere i propri pensieri e sentimenti al riguardo attraverso gli spettacoli musicali, teatrali e di danza in cartellone.

Artisti italiani

Da sempre il festival è proiettato in una visione europea, ma per questa edizione post-covid, la direzione ha puntato per l'80 per cento su artisti italiani che condividono con il festival il respiro artistico internazionale e per il 20 per cento su artisti stranieri. “Abbiamo deciso di sostenere gli artisti italiani – spiega il presidente Corciulo - perché lo riteniamo necessario e doveroso: sono fra i lavoratori che più duramente stanno pagando le conseguenze del drammatico lockdown. Le proposte straniere ci saranno, certo, ma gioco forza in forma ridotta, e per quanto sarà possibile fare da qui al mese di settembre”.

Collaborazioni

E anche per quest'anno continua la collaborazione con la Rai e il suo canale culturale - Rai 5 - che consentirà al festival di ampliare la platea di spettatori, arrivando nelle case di tutta Italia, in chiaro, senza interruzioni e per tutti. Dopo un primo speciale andato in onda a maggio, dal 13 giugno, per tre sabati consecutivi, Rai 5 trasmetterà (con messa in onda dalle 19.20), alcuni speciali dedicati a Mittelfest e in particolare alla sua grande musica. Aprirà il 13 giugno il concerto “Ragazzi del 99” che fu eseguito il 13 luglio 2018 in prima assoluta nella chiesa di San Francesco; seguirà il 20 giugno la “maratona Mittelfest”, con due concerti in successione: Martynas Levickis, il virtuoso lituano della fisarmonica che ha conquistato le platee di tutto il mondo, e la sua Vilnius City Mikro Orkestra (si esibì il 7 luglio 2018 in piazza Duomo), quindi la festa in musica della macedone e travolgente Džambo Auguševi Orkestar (il 15 luglio 2018, sempre in piazza Duomo). Concluderà gli speciali Mittelfest di Rai 5, il 27 giugno, il grande concerto di chiusura dell’edizione 2019, “Maraveis in Sfrese”, prodotto in collaborazione con ARLeF, omaggio alla musica e all'arte del Friuli, dal XVI secolo a oggi. È inoltre a disposizione on demand, su Raiplay, il documentario Visionari”, dedicato a Mittelfest e a Cividale, girato nel 2018, e anch’esso, come i concerti già citati, realizzato da aziende regionali di eccellenza nel settore della produzione audiovisiva.

Festival della ripartenza

Alla presentazione del festival 2020 è intervenuto anche il presidente Massimiliano Fedriga, che ha parlato di Mittelfest come del "festival della ripartenza", e che rinnova il suo significato, ovvero la capacità di guardare ai popoli della Mitteleuropa che trovano sintesi in Friuli Venezia Giulia a Cividale. Lo ha definito occasione per portare l’auspicata normalizzazione anche nell’ambito della cultura, “Mittelfest – ha affermato - per il nostro territorio significa non solo arricchimento culturale nel senso nobile del termine, ma anche dal punto di vista economico, con la sua capacità di attrarre turismo facendo conoscere una città e un territorio importanti e contribuendo così anche a sostenere un comparto, quello del turismo appunto, che sta vivendo grandissime difficoltà a causa della pandemia”. Ha inoltre plaudito alla scelta di sostenere gli artisti italiani. “Un festival che ha un’anima internazionale nel Dna e non deve perderla, ma in questa fase di difficoltà ha una visione anche di carattere sociale”.

Turismo

L’assessora alla cultura Tiziana Gibelli ha parlato di un festival che ha il coraggio di osare dicendosi “grata a livello personale e istituzionale” a Mittelfest “per questa volontà di tornare a navigare in mare aperto" e definendo invece sbagliata, a fini dell’immagine e dunque anche del turismo, "la scelta di alcune città di cancellare gli eventi estivi”.

Il sindaco di Cividale e vice presidente di Mittelfest Stefano Balloch ha parlato del festival come “vaccino culturale” capace di sconfiggere il Covid e di una “grande occasione di sostituire con la bellezza della cultura la paura che ci ha dominato in questi mesi oltre che di un evento che da sempre abbatte le barriere e ora può dimostrare che i confini possono tornare ad aprirsi grazie a questo antidoto culturale”.

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