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La signora dei gatti abita in Carnia e scrive romanzi

Stefania Conte esce in libreria con 'La gatta che cacciava i fantasmi' e organizza una gita letteraria

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Chi ha detto che anche in Friuli Venezia Giulia non ci sia una scrittrice in grado di competere con altri scrittori ‘gattari’, come Lilian Jackson Braun, Mark Twain, Ruyard Kiplin, per citarne solo alcuni? Del resto è assodato che i gatti sono fra i migliori amici degli scrittori; forse perché entrambi sono restii alle chiassose socializzazioni e alle plateali dimostrazioni d’affetto. Scrittori e gatti preferiscono riflettere prima di avvicinare un’altra creatura. I primi, una volta valutata l’assenza di pericolo, regalano scritture entusiasmanti; i secondi, fiutato l’amico, si producono in affettuose fusa. La scrittrice Stefania Conte è da pochi giorni in libreria con il settimo romanzo per i tipi di Morganti editori, intitolato La gatta che cacciava i fantasmi. L’amore per i felini domestici è in lei costituzionale: nata a Venezia, dove i gatti girovagano indisturbati per calli e campielli, si è spostata a vivere a Socchieve, in un piccolo paesino della Carnia, portando con sé, oltre al marito, i suoi gatti. Non si pensi a lei secondo lo stereotipo della gattara, ovvero una donna avanti nell’età, dimessa, scarmigliata e brontolona: Stefania Conte è socievole, alterna al lavoro di editor la scrittura, l’interesse per l’Arte, organizza mostre etnografiche, gite letterarie in svariate località della regione e a tempo perso dipinge. Oltre a dedicarsi al marito, anche lui scrittore. La Morganti editori se la tiene ben stretta, anche se altre case editrici hanno tentato di annoverala nella schiera dei loro scrittori. Perché lei, felicissima e originale penna, vende migliaia di copie. L’appellativo di Signora dei gatti le è stato dato da un giornalista della Rai. A dire il vero le sta un poco stretto, dato che scrive altri romanzi e racconti di diverso genere. Ma l’etichetta la diverte, se non altro perché considera i suoi dodici gatti, da cui prende ispirazione, dei talismani. In quest’ultimo libro La gatta che cacciava i fantasmi, come nei precedenti, i felini domestici non sono né umanizzati né resi ridicoli da improbabili conversazioni di umana semantica e sintassi. I gatti sono un alibi, un viatico poco impegnativo attraverso cui racconta la vita di una moderna ma particolarissima famiglia friulana, i Savorgnan. Così, sotto le morbide pellicce dei gatti Paolino e Perla, racconta di una Pesariis contemporanea, colma di orologi, in cui i coniugi Savorgnan arrivano dalla lontana pianura friulana per scrivere e aprire un’osteria. Dato che la scrittrice ama anche le favole, le tradizioni del folklore locale e il mistero in genere, la storia non si risolve solo fra i battibecchi di moglie e marito e le padelle in cui sfrigolano arrosti e si lessano i cjarsons, ma si arricchisce con la presenza di personaggi straordinari, trasformati magistralmente in creature verosimili: donne-gatto, domestiche di sangue reale e pluricentenarie, fantasmi, pittori vittoriani e altro ancora. Alla fine, il lettore adulto, che ama giocare con le grandi emozioni e non si vergogna di coltivare l’immaginazione, è rapito da una storia esilarante, a tratti malinconica, non di meno colorata di tristezza, buoni sentimenti e di speranza. Di questo nuovo romanzo Stefania Conte dichiara: “A una lettura disattenta, all’apparenza può risultare esclusivamente ironico e divertente; una sorta di temporanea panacea con cui alleviare le malinconie. Più in profondità, La gatta che cacciava i fantasmi si rivela una storia densa di temi esistenziali importanti: l’impegno etico a discriminare fra il Bene e il Male, la cultura della tolleranza all’alterità altrui, l’importanza dei legami amicali e familiari, il rispetto per gli animali e la vita in genere”. (Stefania Conte, La gatta che cacciava i fantasmi, Morganti editori, 2019) Domenica 21 luglio, la Casa editrice friulana Morganti editori ha organizzato una Gita Letteraria a Pesariis di Prato Carnico, luogo in cui Stefania Conte ha ambientato il romanzo. Chi volesse partecipare mandi una mail a: morgantieditori@morgantieditori.it www.facebook.com/Morgantieditori

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