La gestione delle risorse umane: prende il via da Udine il roadshow di adp per imprenditori e direttori del personale
Un'occasione per far luce sulle trasformazioni che impegnano oggi imprenditori e direttori del personale.
"Dimenticare il cedolino e concentrarsi sullo sviluppo dell'azienda". E' il titolo scelto da ADP Italia - società leader mondiale nell'ambito dell'Human Capital Management - per l'incontro che si terrà giovedì 10 Novembre a Udine, presso il Best Western Hotel Là di Moret, Viale Tricesimo 276 dalle 15:00 alle 18:00, aperto agli imprenditori udinesi e a tutti coloro che si occupano di Risorse Umane.
L'incontro, a ingresso libero, è organizzato in collaborazione con Este Edizioni.
L'idea dell'iniziativa, che dopo la data di Udine sarà a Verona (22 Novembre), Ancona (30 novembre) e Napoli (19 gennaio), nasce dai risultati di una recente indagine condotta da ADP a livello mondiale e che dimostra come ancora l'innovazione tecnologica, nello specifico l'utilizzo dei cosiddetti BIG Data, fatichi a imporsi nelle organizzazioni aziendali. Con risultati in qualche caso sorprendenti.
In molti casi, per esempio, le aziende non riescono a sapere esattamente cosa stanno facendo i propri dipendenti, secondo quali modalità (in termini di produttività) e, sovente, perfino perché lo stanno facendo (con evidenti implicazioni sui fattori di coinvolgimento e motivazione). Addirittura non è infrequente il caso di aziende - e sono parecchie - che non sanno nemmeno quanti dipendenti hanno in un preciso momento, specialmente se sono presenti lavoratori interinali e a progetto. La motivazione è legata principalmente a un fatto informatico e tecnologico: il 37% dei dati di imprese di media grandezza è ancora affidato a tecnologie ormai datate, come Excel o database affini.
Eppure, oggi le aziende e gli imprenditori avrebbero accesso diretto a tutti i dati di cui hanno bisogno e potrebbero usarli in tempo reale per rispondere tempestivamente al cambiamento. Nella pratica, tuttavia, la maggior parte delle imprese è ancora lontana dalla situazione desiderata, per stare al passo con i tempi e sfruttare al meglio la rivoluzione tecnologica.
"La scelta di fare di Udine una delle tappe del nostro roadshow nasce dall'importanza che ha il Nord Est nel tessuto imprenditoriale italiano - commenta Lorenzo Bandini, direttore vendite ADP, consulente per aziende dai 200 ai 1000 dipendenti - Per noi è fondamentale abbracciare tale territorio perché qui l'impresa è particolarmente in crescita sia in qualità di pmi che come grande industria. I problemi connessi all'ambito delle Human Research aumentano man mano che l'azienda cresce e si sviluppa, ma con gli strumenti giusti e un aiuto concreto è facile tramutare le difficoltà in opportunità".
Il discorso in merito all'organizzazione e gestione del Capitale Umano aziendale è di fondamentale importanza sia per le pmi che per le multinazionali. Udine e il Friuli Venezia Giulia testimoniano una forte vocazione all'internazionalizzazione: nel 1° semestre 2016 il valore delle esportazioni del Friuli Venezia Giulia è stato pari a 7.152 milioni di euro, +10,4% rispetto al 1° semestre 2015, Udine ha segnato nei primi sei mesi dell'anno esportazioni per 2.523 milioni, leggermente in calo dello 0,45% rispetto al primo semestre 2015, eccellendo per export di computer, prodotti elettronici e ottici (+ 22%). (Fonte: elaborazioni su dati ISTAT/Coeweb). Molti imprenditori hanno dovuto, per coprire la domanda, aprire succursali anche all'estero, il che significa nuovi dipendenti e soprattutto diverse normative amministrative o semplicemente differenti abitudine lavorative. L'incontro vuole indicare agli imprenditori la giusta direzione per un'integrazione dei processi amministrativi, normativi e umani nell'ambito delle risorse umane, sia per chi opera a livello nazionale che internazionale.
Il convegno sarà l'occasione per far luce su alcune delle trasformazioni che impegnano oggi imprenditori e Direttori del Personale, suggerendo un modo per gestire i cambiamenti e cogliere le nuove opportunità presenti, nonostante l'attuale momento storico-economico caratterizzato da incertezza.
S'inizierà parlando di come concentrarsi sullo sviluppo dell'azienda in un mondo imprenditoriale così volatile, grazie all'intervento di Chiara Lupi, Direttore Editoriale ESTE.
Maurizio Pesenti, Consulente del lavoro Studio Spolverato di Verona, parlerà invece degli strumenti e delle normative a supporto della riorganizzazione aziendale, mentre Nicola Uva, Strategy e Marketing Director ADP, parlerà di come gestire al meglio la complessità amministrativa e gestionale dell'organizzazione del personale.
A conclusione dell'incontro Chiara Lupi intervisterà alcuni HR Manager di aziende protagoniste del tessuto industriale locale.
Lavorare a Udine e in Friuli Venezia Giulia
Secondo gli ultimi dati Istat (anno 2015), gli occupati in provincia di Udine sono 212mila: circa 8mila nel primario (3,7%), 69mila nell'industria (32,5%) e 136mila nei servizi (63,8%).
Da uno studio redatto dal Centro Studi-Ufficio Statistica e Prezzi della Camera di Commercio di Udine, emerge che le competenze che valgono maggiormente un lavoro in Friuli Venezia Giulia sono: la capacità di lavorare in gruppo (38,7%), la flessibilità e l'adattamento (38,1%), la capacità comunicativa scritta e orale (33,4%).
Quali invece i titoli di studio che valgono un lavoro a tempo indeterminato? Il 55% delle assunzioni non stagionali previste dalle imprese del Friuli è relativa a persone con livello di istruzione universitario e/o secondario o post.
Le professioni considerate introvabili nella regione sono gli ingegneri (energetici, meccanici, elettronici,…), i tecnici specializzati (programmatori, produzione manifatturiera,…) , i professionisti nell'ambito sanitario e sociale, gli operai di macchina come per esempio gli assemblatori e cablatori di apparecchiature elettroniche e di telecomunicazioni.
Emerge poi che per trovare lavoro la cosa più importante è farsi conoscere soprattutto attraverso stage e tirocini. Infatti la conoscenza diretta è prerogativa per le assunzioni nel 55,2% dei casi. Il 27,6% si basa invece su una ricerca dei candidati nelle banche dati aziendali, un 5,5% sulle segnalazioni di conoscenti e fornitori, un 3,9% si rivolge a società di lavoro interinale e solo un 2,1% si rivolge ai centri di impiego.