La Fine del Nuovo: inaugura la grande mostra d'arte visiva
Dal 21 maggio 2016 al 21 maggio 2017, 80 artisti, 400 opere, una vista lunga un anno, una mostra d’arte visiva talmente estesa da non poter essere contenuta con un unico sguardo. Una mostra d’arte contemporanea come un grosso volume diviso in 14 capitoli, pubblicati a puntate, corrispondenti ad altrettanti palazzi e siti riuniti alla fine del nuovo. Questo è il concept della grande mostra La Fine del Nuovo, ideata per i 20 anni di neo associazione culturale, che dalla sua nascita si impegna nella promozione dell’arte contemporanea in Friuli Venezia Giulia e non solo.
Il titolo della mostra, come ha spiegato il curatore Paolo Toffolutti nell’incontro di oggi al quale hanno partecipato anche il consigliere regione Enzo Martines, l’assessore alla cultura del comune di Rivignano Teor Angela Piantoni, la direttrice dell’ Hotel Suite Inn Udine Giuliana Ganzini, il presidente dell’associazione On Art Gino Colla e l’ideatrice del progetto Monica Nicoli, tematizza una specifica condizione già sorvegliata dalle poetiche contemporanee dell’arte cioè il superamento del momento della produzione dell’opera in ragione del suo consumo elaborato nella fase di diffusione pubblica del prodotto.
«L’importanza assunta nel riposizionare e ridefinire la ricezione dell’opera – ha commentato Toffolutti - costituisce per artista-critico-pubblico il vero soggetto da plasmare e riprogrammare in ragione di un nuovo principio di realtà che li vede confondersi e sparire dalla scena, così divisi e distinti per vestire il ruolo unico e trasversale di utente-consumatore». Un cambio di passo epocale, ha sostenuto il curatore, che vede uscire di scena tali figure che in passato sono servite a definire modalità e pratiche contenuti dell’esperienza artistica, sostituiti dalla nascita di una nuova figura di consumatore-produttore di merci culturali attivatore di reti e network finalizzate a creare un flusso veicolare di informazioni. L’inaugurazione de La Fine del Nuovo sarà il prossimo 21 maggio in due tra le più illustri sedi del Friuli Venezia Giulia: alle17 nella Barchessa di Levante di Villa Manin (preceduta da un incontro sul mercato dell’arte contemporanea che vedrà dialogare, dalle 15, Michela Cesarina Mason, Gino colla, Pierluigi Grandinetti, Monica Nicoli e il collettivo Vedi Tu, insieme a Toffolutti) e alle 19 nei Magazzini del Sale di Villa Ottelio di Ariis di Rivignano/Teor. Il punto di forza di questa grande mostra internazionale è, infatti, il suo itinerare tra prestigiosi luoghi del Friuli Venezia Giulia, espatriando in alcune delle gallerie più rinomate di Slovenia e Croazia e toccando anche il bellissimo Castello di San Terenzo e Oratorio di Tellaro a Lerici in Liguria. Il gran finale, previsto il 21 maggio 2017, avrà il merito di riscoprire un luogo storico di Udine, ovvero l’ex Stazione Ferroviaria Udine-Majano. «Il territorio del nuovo che si andrà esplorando sarà caratterizzato dalla rarefazione, un territorio “anno zero” in quanto la modernità sarà diluita e dispersa in una sorta di blog dove tutti i soggetti, gli attori, le questioni in ordine di una infinita serie di mediazioni, si caratterizzerà per una progressiva perdita delle qualità, perdita dell’intenzionalità, perdita dell’orientamento, in quanto successiva frammentazione e sterilizzazione dei materiali».