Carlo Pastore: "Musicalmente Udine se la cava alla grande"
Lo speaker e dj è intervenuto a un dibattito in città organizzato in occasione di Homepage Festival. "In zona ci sono molti gruppi di livello, come ad esempio i The Charlestones"
Come fare musica in Italia, con un occhio di riguardo sul come farla in provincia, sia a livello di produzione che di organizzazione degli eventi. Di questo abbiamo discusso con Carlo Pastore, speaker radiofonico e dj tra i più conosciuti nel nostro paese, intervenuto a Udine in occasione di Homepage Festival per un dibattito sul tema a palazzo Morpurgo.
Carlo, qual’è lo stato della musica nel nostro paese fuori dai grandi centri, e che incidenza ha il territorio non metropolitano in questo settore?
Essendo anch’io uno di provincia - sono nato a Novara - ti posso assicurare che a livello di creatività la provincia è tutto in Italia. Le idee nascono alla periferia, poi vengono convogliate verso il centro, che raccoglie tutto e lo mette vicino. Se pensi per esempio allo stato della musica attuale, Ministri a parte, tutti i gruppi di maggior respiro sono nati e si sono sviluppati fuori da Roma e Milano.
E invece, dal punto di vista logistico e organizzativo, perché secondo te è così impegnativo fare musica?
Il punto chiave non è circoscrivere il tutto solo all’ambiente musicale, ma realizzare che in genere in Italia è difficile fare impresa per gli ostacoli burocratici che tutti conosciamo bene. Per ragionare su questi binari va però precisato che è necessario uscire dalla logica assistenziale del faccio qualcosa solamente perché prendo dei contributi pubblici. Quelli vanno bene all’inizio, ma poi il progetto dev’essere capace di sostenersi da solo, senza l’aiuto dello Stato, altrimenti è giusto che non vada avanti se non ce la fa a continuare in autonomia. La musica non è un gioco, è anche business, questo va metabolizzato il prima possibile e non tutti l’hanno ancora capito.
E sempre parlando di provincia, qual’è lo stato musicale di quella udinese?
Il Friuli in genere, anche con il territorio pordenonese, se la cava alla grande. Gli anni passati il gruppo di punta erano gli Amari, ma penso che ora siano impegnati in altri progetti e la loro spinta propulsiva si è arrestata. Però ci sono altri gruppi di livello, tipo i The Charlestons, che fanno un grande brit pop.