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Udin&Jazz ritorna a Udine sulle ali di una farfalla

In passato Euritmica ha abituato il Friuli ai grandi nomi della musica internazionale facendo conoscere Udine in tutto il mondo

Festeggiare un compleanno di questi tempi non è proprio semplice, eppure Euritmica non ha voluto rinunciare a celebrare i primi 30 anni di Udin&Jazz, un piccolo grande festival di musica che ha fatto conoscere il capoluogo friulano oltre tutti i confini. Nel 2020 il Festival ha compiuto 30 anni, ma l’emergenza sanitaria ha impedito di celebrarne la ricorrenza in dicembre, obbligando Euritmica a rinviarla più volte. E ora, in primavera avanzata, è arrivato il momento: le recenti disposizioni che consentono la riapertura dei teatri, seppur con una capienza ridotta e con orari inusuali, permetteranno alla grande musica jazz di ritornare a Udine.

«Udin&Jazz è nato qui, trent’anni fa, e questa è sempre stata la sua casa. Siamo orgogliosi di riportare il “nostro” jazz nel capoluogo friulano. Lo facciamo forti della nostra indipendenza e con l’orgoglio di riportare la grande musica jazz a Udine, per i tanti appassionati della città», commenta il presidente di Euritmica e direttore artistico di Udin&Jazz, Giancarlo Velliscig. «Il jazz è un genere musicale, certo. Ma è anche l’espressione di un percorso culturale e sociale; negli anni, il nostro festival ha fatto entrare Udine nei circuiti musicali internazionali divenendo meta ambita e conosciuta per grandi artisti provenienti da tutto il mondo».  

In passato Euritmica ha abituato il Friuli ai grandi nomi della musica internazionale e per questa grande ripartenza - Udin&Jazz Winter sarà il primo festival ad andare in scena in regione dopo l’annuncio della riapertura dei teatri – l’associazione culturale udinese ha presentato un palinsesto delle grandi occasioni, proponendo i big del jazz italiano accanto a nuove o storiche realtà del jazz regionale e friulano, che come sempre intende promuovere e valorizzare. Ma non si può non pensare a chi Euritmica è riuscita a portare nel nostro piccolo grande Friuli, a partire dalla sua prima edizione, quando a Udine suonò Elvin Jones in un memorabile concerto nell’aprile del 1991. E per ricordare alcuni di questi grandi artisti che in 30 anni hanno calcato i palchi del festival udinese, nella sala Carmelo Bene del Palamostre verrà allestita, dal 28 al 31 maggio, la mostra “JAZZ PORTRAITS”, un racconto storico del festival curato da Luca A. d’Agostino, attraverso 30 foto d’autore di altrettanti grandi del jazz immortalati dallo stesso e da suoi illustri colleghi dell’Associazione Fotografi Italiani di Jazz.

Il programma 2021

Dopo l’inaugurazione della Mostra e la presentazione di due pubblicazioni sulla mostra stessa e sullo spettacolo serale su John Coltrane (ed. Kappa Vu), il programma sarà dunque un alternarsi di proposte nazionali e produzioni locali. Il debutto sarà dunque affidato ad una produzione Euritmica: venerdì 28 maggio, alle ore 20,00 andrà in scena in prima assoluta lo spettacolo “John Coltrane - Un amore supremo: una Musica tra Terra e Cielo”.

I testi dello storico e drammaturgo Valerio Marchi, narrati sul palco dallo stesso Marchi e dalla voce di Nicoletta Oscuro (subentrata a Claudia Grimaz momentaneamente indisponibile), si alterneranno ai brani più noti del repertorio coltraniano riproposti dal trio Bearzatti-Colussi-Rinaldi, ripercorrendo la complessa parabola umana e artistica del mitico musicista attraverso lo sguardo delle donne della sua vita.

Sabato 29 sarà la grande serata di Enrico Rava, amico di vecchia data di Udin&Jazz e musicista intenso e raffinato che ha suonato in tutto il mondo e che, per una sera, porterà tutto il suo vissuto musicale a Udine. Un regalo che in tempi di restrizioni permetterà al pubblico friulano di aprirsi ad un indimenticabile viaggio nelle sonorità essenziali di un musicista che ha fatto e sta facendo la storia del jazz italiano. Rava si esibirà a Udine in “Special edition”, un regalo nel regalo, per il pubblico di Udin&Jazz, visto che questa formazione è nata il 20 agosto del 2019 in occasione del suo 80esimo compleanno, raggruppando i musicisti che più gli sono stati vicino negli ultimi anni, per rivisitare i brani più significativi della sua carriera secondo un mood assolutamente attuale.  Ad accompagnarlo sul palco ci saranno dunque il nostro Francesco Bearzatti al sax tenore, Francesco Diodati alla chitarra, Giovanni Guidi al pianoforte, Gabriele Evangelista al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria.

Doppio appuntamento domenica 30 maggio: alle 18.30, sul palco del Palamostre, saliranno a presentare il loro nuovo lavoro “Blue Question” Claudio Cojaniz e Franco Feruglio, due tra i massimi esponenti della scena jazz e blues regionale. Contrabbasso e pianoforte i loro strumenti che come sempre, con eleganza ed energia, useranno per trascinare il pubblico nella loro avventura musicale fatta di passione, intensità e ruvida nostalgia. Alle 20, secondo appuntamento della serata: l’eclettico batterista Roberto Gatto guiderà con il progetto “Progressivamente” la sua superband (in cui spicca la presenza della voce straordinaria di John De Leo) spingendosi a rileggere in chiave jazz il mondo affascinante del progressive. Anche in questo caso il pubblico udinese avrà l’occasione di viaggiare in una musica globale, lasciandosi travolgere dalle sonorità del jazz di fronte alla creatività sperimentale dei vari Genesis, King Crimson, Curved Air, Jethro Tull, Yes, solo per citarne alcuni.

Anche lunedì 31 maggio, giornata conclusiva della prima edizione di Udin&Jazz Winter, doppio appuntamento. Salirà per prima sul palco una formazione totalmente friulana: sarà l’Udin&Jazz Ensemble (formazione di 12 elementi, emanazione della omonima resident Big Band del Festival, nata qualche anno fa) a scaldare il pubblico a partire dalle 18.30 con una produzione originale e un repertorio composto per l’occasione dai musicisti Mirko Cisilino, Emanuele Filippi e Max Ravanello. Questo nuovo progetto trasforma l’organico iniziale, incorporando strumenti di tradizione classica come corno, tuba e ance di varia natura. Il repertorio originale è un tributo al patrimonio culturale della terra friulana, ispirandosi ai nostri luoghi così come alle produzioni letterarie e poetiche di alcune importanti voci del territorio.

Alle 20 un altro straordinario protagonista del jazz italiano: torna a Udin&Jazz Dario Carnovale con il suo progetto “LIFT HIM UP 4et” che vede, accanto al contrabbassista Simone Serafini e al batterista Klemens Marktl, come ospite di assoluto rilievo il trombettista Fabrizio Bosso, con un progetto inedito che promette autentiche scintille ed emozione. Un gran finale con un repertorio che spazierà dalla rielaborazione di standard a brani autografi dello stesso Bosso e del pianista Dario Carnovale.

«Quello di questa prima edizione di Udin&Jazz Winter è un programma di qualità e originalità, pensato per soddisfare il bisogno di jazz di chi lo ascolta e di chi lo suona, dopo tanto tempo trascorso senza la possibilità di incontrare questa meravigliosa musica dal vivo. La manifestazione, in un’auspicata prossima “normalità”, sarà un appuntamento stabile invernale, e non poteva esserci modo migliore per riprendere il filo di un discorso che riporterà il grande jazz a Udine, per i suoi cittadini e appassionati, in assoluta coerenza ed autonomia di pensiero (e di risorse…)», conclude Velliscig.

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