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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il convegno S.t.e.m. al Malignani, orientare le ragazze verso percorsi tecnico-scientifici

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

La tavola rotonda S.T.E.M. (Science, Technology, Engineering and Mathematics) Girls Wanted, organizzata sabato 19 gennaio 2019 nell’aula magna del Malignani di Udine, si è conclusa con una rosa donata ad ognuna delle relatrici e un lungo applauso dalla platea, gremita di ragazze e genitori. E c’è stato davvero da inorgoglirsi a sentire quelle donne, titolari di professioni prestigiose in ambito tecnico-scientifico, che hanno risposto alle domande poste dal gruppo di studentesse che hanno progettato e condotto l’incontro. Si esplorava l’idea dell’orientamento di genere, il perché di una bassa rappresentazione delle donne nelle carriere S.T.E.M.e del come fronteggiare il fatto che meno del 25% delle ragazze che escono dalle scuole medie inferiori o superiori preferisce percorsi non umanistici. Introdotto dal Dirigente Andrea Carletti e dall’Assessore alle Pari Opportunità al Comune di Udine Elisa Battaglia, S.T.E.M. Girls Wanted è iniziato con un videomessaggio di Anna Mareschi Danieli, Presidente di Confindustria Udine. Lucida la sua analisi, forte e chiaro il messaggio che ha voluto far arrivare alle presenti: i maschi sono educati al coraggio, le femmine alla perfezione; non si deve aver paura di rischiare, sono le ragazze stesse a doversi mettere nella condizione di scegliere, poi, con sacrificio e impegno possono arrivare dove vogliono. Perché la strada più difficile porta al mestiere più divertente. Chiara Cristini, esperta in mercato del lavoro e S.T.E.M. ha rincarato la dose sottolineando come oggi tutto il mondo del lavoro sia improntato su scienza, tecnologia, ingegneria e matematica e non intraprendere una carriera di questo tipo significa perdere importanti opportunità. Ma anche per la società significa perdere un contributo determinante perché le donne, con la loro “intelligenza emotiva” e le loro soft skill, spesso sono il motore dell’innovazione. A questo proposito è stato interessante il contributo di Elisa Ceschia, giovane docente di Ingegneria Gestionale presso l’Università di Udine, che ha illustrato come in un team spesso la figura femminile abbia il ruolo di collante, svolga compiti caratterizzati da costanza e precisione, in poche parole si metta spontaneamente al servizio della comunità scientifica. Ma non è mancato il contraddittorio: Daniela Benedetto, ingegnere meccanico, ha sottolineato come sia necessario uscire da stereotipi che vedono le donne più sensibili degli uomini, più portate alla collaborazione e meno ai picchi di creatività. Specie nelle nuove generazioni questo non calza la realtà. Il problema della leadership femminile è, tuttavia, un tema scottante. A questo proposito Federica Cattonaro, CEO di IGA Technology Services azienda collegata all’Istituto di Genomica Applicata di Udine, ha riportato la triste storia di Rosalind Franklin, l’eroina mancata della scoperta del DNA, la cui interpretazione ha permesso di dedurne la struttura tridimensionale. Il Nobel lo presero Francis Crick e James D Watson e lei fu dimenticata. Susanna Terracini, ordinario di Analisi Matematica di fama internazionale, ha sottolineato come nelle scienze la creatività sia l’aspetto prevalente a prescindere dal genere del soggetto che vi si dedica e, attraverso la narrazione della sua storia personale, ha fatto capire come la famiglia e i docenti siano figure chiave nelle scelte educazionali. Maria Peressi, coordinatrice di molteplici progetti scientifici, mamma, nonna, ha voluto dire alle ragazze in platea di non avere paura di fallire perché la vita offre mille sorprese. Nel suo caso il mancato superamento dell’esame di ammissione alla Normale di Pisa l’ha portata a Trieste, a una carriera nel campo della fisica che ha unito grandi soddisfazioni professionali a quelle private realizzate nella famiglia. L’evento, che voleva anche essere un omaggio alla prof.ssa Eliana Ginevra, geniale donna di scienza e indimenticata docente del Malignani, si è concluso con l’auspicio di aver contribuito a favorire nel giovane pubblico femminile scelte consapevoli ed in linea con i tempi, fornendo modelli positivi a cui ispirarsi.

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