I nuovi orizzonti della formazione in Friuli
Al Malignani l’alternanza scuola/lavoro cambia modalità di attuazione e diventa co-progettazione della formazione insieme alle aziende. I progetti di tirocinio sono creati a misura di territorio e di reali necessità: cuciti sartorialmente sulle realtà produttive, diventano così profili ad alta professionalità spendibili in Regione, e non solo. Queste sono state le premesse che, al Malignani di Udine, nell’ultimo anno scolastico hanno improntato con maggiore forza l’organizzazione degli stage, offerti – anche sotto forma di esperienze multiple – a circa 1200 studenti, un consistente numero dei quali, di tutti gli indirizzi e tutte le età compresi alcuni adulti che frequentano i corsi serali, ha “pacificamente invaso” il mondo del lavoro nelle ultime cinque, sei settimane. Per molti di loro non si è trattato di un collocamento spot, ma di un segmento di percorso in più tappe, che li avvicinerà concretamente ad un inserimento lavorativo al termine del corso di studi. Ciò è reso possibile da una sempre più affermata tendenza per cui non è più l’Istituto a cercare le aziende per offrire ai propri studenti l’opportunità di un’esperienza nel mondo del lavoro, ma sono le aziende che si rivolgono al Malignani per proporre collaborazioni con cui alla fine soddisfare la propria ricerca di personale. Da formare, se necessario, passo passo attraverso lo studio e la pratica, in più anni. Ecco dunque progetti di alternanza scuola-lavoro di ampio respiro ed ognuno con elementi connotativi propri, come quelli avviati per esempio con Danieli, SAF, Freud/Bosch, e Autostar, o quelli che inizieranno a breve, per esempio con i gruppi Rizzani De Eccher, Pelfa e Chiurlo. Un progetto importante è quello che ha visto partire oltre cinquanta allievi alla volta di DM EleKtron perché ha assorbito studenti provenienti dalla sezione di meccanica, telecomunicazioni, elettronica-elettrotecnica e chimica addirittura mettendo a disposizione un pullman per portare quotidianamente gli studenti da Udine a Buia e ritorno. Formare profili professionali nuovi e mirati, che attingono e combinano competenze da più indirizzi di studio: sono questi i nuovi orizzonti della formazione dei tecnici, coloro che davvero cambieranno le aziende italiane.