rotate-mobile
Eventi

“Zûc de ocje pai frutins”, torna il gioco dell'oca in friulano

Lorenzo Zanon: «Abbiamo deciso di riproporre quest’iniziativa in virtù del grande successo della prima edizione»

Sessanta tre caselle, da quella che scandisce l’inizio del gioco “Partence” (partenza) passando poi per la numero 8 “Cofenon” (papavero), proseguendo con il “Masurin” (il germano reale al numero 16), il “Pic” (il picchio, alla postazione 22), la “Sghirate” (lo scoiattolo, numero 40), il “Scriç” (il pettirosso, al 43) e così via fino all’ultima e fatidica “Petade a ducj. Tu sês rivât prin” (“Ce l’hai fatta. Sei arrivato primo”) che equivale alla vittoria. Il tutto alternato da penalità o premi. Ecco il “Zûc de ocje pai frutins”, il gioco dell’oca per i bambini di cui nella sede della Provincia di Udine è stata presentata la seconda edizione.

Nella versione marilenghe, le tappe del classico gioco da tavolo sono scandite da disegni di luoghi e animali (realizzati da Otto D’Angelo) che richiamano il Friuli rurale nonché il loro nome indicato in lingua friulana. Il progetto è a cura dell” “Istitût Ladin Furlan Pre Checo Placerean”, del circolo culturale “L’Antica Quercia” in collaborazione con la Provincia di Udine, la fattoria sociale “la Contrada dell’oca” di Fanna mentre la supervisione dei testi è realizzata dall’ArLef.

L’obiettivo, è stato ricordato durante la presentazione dall’assessore provinciale Elisa Asia Battaglia, da Paolo Paron del circolo culturale e da Rosalba Perini, è favorire da parte dei più piccoli l’apprendimento della lingua friulana a scuola ma anche a casa mediante il gioco. «Abbiamo deciso di riproporre quest’iniziativa – ha spiegato Zanon ricordando che ne sono state realizzate mille copie e la richiesta va fatta all’Arlef – in virtù del grande successo della prima edizione. Un esito prevedibile ma non nelle dimensioni registrate vista l’assenza di materiali ludici per apprendere la marilenghe, supporti fondamentali in una politica linguistica per la tutela del friulano che voglia coinvolgere le nuove generazioni» ha detto Lorenzo Zanon presidente dell’Istitût. Si inserisce in questo contesto, la promozione del friulano ai più piccoli mediante il gioco e l’ironia, l’esperienza che Dino Persello (animatore culturale) sta svolgendo nelle scuole elementari di Dignano e di cui è stato dato un assaggio a palazzo Belgrado con una rappresentazione messa in scena da un gruppo di bambini delle primarie.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Zûc de ocje pai frutins”, torna il gioco dell'oca in friulano

UdineToday è in caricamento