La barrique, dice l’esperto di vini e agroalimentare Walter Filiputti, «è come il pane nel forno: se la cottura si prolunga di qualche minuto, si brucia». Questa sintesi immediata e semplice ha dato avvio alla seconda giornata di conversazioni sull’evoluzione della storia del vino, che la Camera di Commercio ha scelto come tema dei suoi eventi ideati per Friuli Doc nella sede di Friuli Future Forum, in via Calzolai 5.

Uno spazio che si è trasformato in luogo di sosta, di confronto e degustazione, sempre “tutto esaurito” anche nei tre appuntamenti che hanno animato la giornata di sabato. Si è partiti dalla “rivoluzione enologica” degli anni ’70, con l’introduzione della tecnologia del freddo, complice del rinascimento del vino toscano e del Friuli soprattutto – come pure della cucina –, passando per la barrique e concludendo con uno speciale “Risotto coi Go” (pesce gozzo), ricetta dello chef dei Tre Canai di Marano ispirata a uno dei grandi maestri di cucina celebrati nelle tre giornate a Fff, Giorgio Busdon dell’Astoria di Udine. Nel pomeriggio, un inedito racconto degli studi sul Dna delle viti, responsabili di una interessante riscrittura delle origini della storia del vino e delle varietà, con l'apertura di nuove prospettive per il futuro, per concludere poi la giornata con un approfondimento sul linguaggio del vino.

Ci si è avviati così, con grande successo di partecipazione, alla giornata conclusiva. Oggi, domenica 15, si proseguirà l’excursus sulla recente storia enologica, con le evoluzioni degli anni ’80 e ‘90, narrazione che sarà completata dai vini e dai dolci memorabili di Giorgio Trentin del Boschetti di Tricesimo (ore 10.30), mentre nel pomeriggio, alle 16.30, il “gran finale”, ovviamente, vista la sede, concentrato sul futuro dell’enologia, con degustazioni di prodotti d’eccellenza del Friuli. A Fff resta allestito pure il corner di degustazione dei Top wines selezionati per l’ultima edizione della nuova Guida ai vini curata dalle quattro Cciaa (www.winesfriuliveneziagiulia.it).