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Fogolâr Civic brinda agli eroi della Carinzia dimenticata

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Ricordata a Udine la battaglia di Coccau del 1478: “Termopili Alpine contro gli Ottomani e naufragio di un sogno di autonomia e di democrazia”. Giovedì 27 luglio 2017, a Udine, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” unitamente al Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl” e ad altre realtà della società civile locale ha ricordato con un brindisi in Mercatovecchio, nel cuore della capitale friulana erede del ruolo internazionale dell'antica Aquileia, i trecento eroi carinziani di una repubblica popolare ribelle, ispirata al sistema svizzero e sorta a tutela della moneta “aquileiese” locale, i quali 539 anni prima, in quella stessa data, nel 1478, caddero da valorosi a Coccau, nei pressi di Tarvisio, Termopili delle Alpi Orientali, contro le orde ottomane a difesa di un importante crocevia di valli e regioni alpine. Contadini e minatori in gran parte provenienti da Bleiberg, erano guidati da certo Matjaž, divenuto mito intramontato del popolo sloveno appartenendo la Carinzia un tempo ad analoga cultura. “Vergognosamente dimenticato, cancellato dalla memoria civica”, pare invece il capo politico di quel sogno di repubblica democratica carinziana autonoma che fu Peter Wunderlich, guida della prima grande rivolta contadina austriaca, giustiziato a Lendorf, l'antica Teurnia romana, al confine settentrionale del Patriarcato aquileiese, in quella stessa valle del Drava in cui nel 1512 fu assassinato a Villaco il leader del primo movimento civico friulano, il riottoso udinese Antonio Savorgnan... “La storia popolare alpino-adriatica è sovente una storia intrecciata e dimenticata. Non dobbiamo, invece, dimenticare, poiché in queste memorie sta la radice della nostra internazionale comunanza mitteleuropea” ha affermato il prof. Alberto Travain, presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, durante l'allocuzione commemorativa, tenuta “nella lingua contemporanea direttamente derivante dal latino della Madre Aquileia ovvero in friulano”. Dopo la toccante preghiera laica, anch'essa in lingua ancestrale friulana, dedicata nel 2015 dal Fogolâr Civic a tutti i caduti per la patria nei secoli e nei millenni nell'ambito dell'Europa aquileiese (“Lum nestre di vite, fâs che tes venis de nestre memorie mai no si sfanti il ricuart di chel sanc nocent e gloriôs spandût jù pai secui in tantis Termopilis su cheste crosere antighe di Europe che e ten par sô mari Aquilee regjine, nobil umôr tornât indaûr a Mediterani e Mâr Neri, grim de sô liende prime, dutune cun aghis che a smontin rampidis dai crets vuardiâts des stelis alpinis”) c'è stato quindi il brindisi, alla Scala di Mercatovecchio della celeberrima Loggia del Lionello, antico palazzo comunale udinese. “In questo luogo che nel 1503 vide affermarsi il sogno di un Friuli democratico e partecipato attraverso l'inedita rivendicazione di un controparlamento della 'Contadinanza', siamo a rendere omaggio al ricordo di chi 539 anni addietro, cadendo sul campo, a Coccau, nella difesa delle nostre valli alpine orientali, vide tramontare con la propria vita anche l'idea di una Carinzia migliore” ha concluso il presidente prof. Travain, affacciato insieme alle rappresentanze sociale alla balaustra della scala comunale su cui era esposto il tricolore civico “glocale” del Fogolâr Civic. Missive commemorative del fatto storico erano state inviate ai Presidenti di Slovenia, Carinzia e Friuli Venezia Giulia nonché specificamente ai Sindaci di Udine, Tarvisio, Bad Bleiberg, Lendorf e Villaco. Particolarmente lusinghiero, il riscontro dato dal primo cittadino udinese, prof. Furio Honsell, che rivolgendosi il giorno prima, 25 luglio, al presidente sociale prof. Travain aveva scritto “mi congratulo con Lei a nome della città di Udine per l'iniziativa internazionale tesa a promuovere l'amicizia e la reciproca comprensione tra le nostre genti e la condivisione del nostro passato comune. Auguro pieno successo alle Sue future attività”. È dal 2011 che il Fogolâr Civic variamente promuove la memoria popolare ed istituzionale dei fatti di Coccau del 1478 in connessione con la vicenda sociopolitica avvicinante all'epoca terre e popoli confinanti. Tra le rappresentanze culturali e sociali convenute il 27 luglio 2017, oltre al prof. Alberto Travain e al suo vice nel Fogolâr Civic, lo scrittore Maurizio Di Fant, hanno partecipato alla commemorazione nella Capitale del Friuli Storico presidente e garanti del rinnovato Arengo cittadino udinese, prof.ssa Renata Capria D'Aronco, arch. Amerigo Cherici e dott.ssa Maria Luisa Ranzato, insieme alla studiosa dott.ssa Marisanta de Carvalho, al prof. Pietro Enrico di Prampero, al critico d'arte romano Alfredo Maria Barbagallo e ad altri esponenti del più vario impegno associazionistico sul territorio tra cui i signori Marisa Celotti, Milvia Cuttini, Jolanda Deana, Renata Marcuzzi, Claudio Moretti, nonché lo studente Riccardo Cutrino. Salutata con particolare codialità la presenza del benemerito benefattore don Tarcisio Bordignon.

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