Scienza e società, Elena Cattaneo ne analizza le "distanze" a vicino/lontano ON
«Armarsi di scienza, ovvero riconoscere in un metodo, quello scientifico, la modalità regina per produrre mattoni di conoscenza con cui edificare le nostre società. Solo con questi piccoli mattoni, uno dopo l’altro, verificata la solidità di ciascuno, si può crescere e costruire insieme il futuro, affinché sia migliore per sempre più persone».
Il secondo appuntamento di vicino/lontano ON
È l’esortazione che arriva dalla scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo, autrice per Raffaello Cortina Editore di un saggio, fresco di stampa, dal titolo programmatico, “Armati di scienza”. Intorno a questo tema Elena Cattaneo, docente di Farmacologia all’Università di Milano, si confronterà in un dialogo magistrale con il genetista dell’Università di Udine Michele Morgante lunedì 7 giugno alle 20.45 per il secondo appuntamento di vicino/lontano ON, che sarà trasmesso sul canale youtube e sulla pagina facebook di vicino/lontano.
«Ho sempre amato l’aspetto sociale della scienza – continua Cattaneo –. La scienza si fa dentro i laboratori per i cittadini. Lo scienziato studia su mandato dei cittadini e la politica ne organizza i risultati su mandato e a beneficio dei cittadini. Scienza e politica dovrebbero essere alleate, ma bisogna lavorare davvero molto e con grande passione, per mantenere aperto il dialogo fra questi due mondi, troppo spesso distanti».
«Lo scienziato deve riscoprire la sua responsabilità pubblica»
A maggior ragione in questo periodo di crisi, così pesantemente condizionato dalla pandemia, che ha messo in evidenza quanto sia decisivo il ruolo della scienza, ma anche quanto, paradossalmente, possa essere messo in discussione da tentativi più o meno rozzi di delegittimazione. Per Elena Cattaneo, infatti, «lo spazio pubblico va presidiato dalla scienza, altrimenti rischiamo di lasciare campo libero ai ciarlatani che, purtroppo, sono ben più bravi degli scienziati a comunicare. Lo studioso deve riscoprire e onorare la sua responsabilità pubblica, spiegando i dati, dopo averli condivisi con la comunità scientifica e averli messi a disposizione dell'intera collettività. Ma con una premessa e una precisazione che deve essere ben chiara a tutti: la scienza è fatta di fallimenti piuttosto che di successi, fallire è indispensabile per capire quali strade di ricerca continuare a perseguire e quali no».